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Dai bus pieni con gente in piedi a chi è rimasto a terra: il primo giorno col doppio turno a scuola

Al Polivalente non ci sono stati assembramenti, gli ingressi scagionati e con cancelli diversi si sono evitati disagi, che però si sono moltiplicati per i pendolari che viaggiano in treno e in pullman

Gli ingressi sono ordinati e senza assembramenti. Anche l’arrivo dei bus di città e dalla provincia al Polivalente di Japigia non crea particolari problemi al traffico, regolato anche dalla presenza della polizia locale. Ma i disagi nel primo giorno con i doppi turni di ingresso negli istituti superiori (alle 8 e alle 9 e 40 come da ordinanza della prefettura del 10 settembre per il rispetto delle misure antiCovid sui mezzi di trasporto con capienza massima 80 per cento) sono raccontati dagli studenti. C’è chi segnala un compagno di classe lasciato a terra a Modugno, chi ha viaggiato da Mola di Bari o da Sannicandro sui bus Sita e Ferrovie del Sud Est pienissimi, con le persone in piedi in barba al distanziamento e ai limiti di capienza, e chi lo ha fatto su quelli Amtab. O chi ancora è costretto a farsi accompagnare dai genitori da Valenzano (30 minuti di percorrenza considerando il traffico) perché gli orari, soprattutto all’uscita non coincidono. Sono tante le storie che emergono dal racconto di chi frequenta il liceo Salvemini e i vicini istituti Euclide, Lenoci e Elena di Savoia. Gli studenti di quest’ultima scuola hanno iniziato a frequentare le lezioni già dal 15 settembre. Oggi lunedì 20 settembre hanno tutti l’ingresso alle 8, raccontano, ma da domani inizieranno a rispettare lo scaglionamento. Senza però sapere ancora a chi tocca il primo o il secondo turno.

“Sapremo a che ora entreremo domattina –spiega Eleonora, che frequenta il quarto anno dell’istituto tecnico -  oggi, in giornata, o entro stasera. Non ci è stato ancora comunicato il nostro turno.  Io vengo da Valenzano e devo capire se portò prendere il bus o meno, per ora mi hanno dovuto accompagnare i miei genitori, che lavorano oltretutto. Quando inizieremo con i doppi turni per me sarà davvero un problema, perché noi non frequentiamo il sabato e quindi facciamo dalle 6 alle 7 ore tutti i giorni fino al venerdì. Questo vuol dire che dovrò uscire alle 3 o alle 4 e quell’ora non ci sono bus a disposizione”.

È il medesimo problema che dovrà affrontare Antonio, della stessa classe, che arriva da Sannicandro. “Alle 7.30 il bus Sita era stracolmo – spiega – c’era gente in piedi, con o senza mascherina, non credo assolutamente sia stato rispettato il distanziamento. Quando dovremo uscire col secondo turno rischio di arrivare a casa tra le 5 e le 6 della sera, senza avere il tempo materiale per svolgere i compiti a casa o fare altre attività. Bus in corrispondenza dell’orario di uscita con il secondo turno non ci sono, così sarò costretto a prenderne uno che da qui mi porti alla stazione e da lì prendere un treno per Sannicandro”.

La storia non cambia per Francesco che arriva invece da Adelfia, che teme per le sue attività di Judo: “Attacco alle 20 la sera, ma se arrivo a casa alle 18 non riesco a incastrare i compiti e lo studio”. Chi, invece, come Veronique si muove dal centro con i bus Amtab ha trovato meno difficoltà. “La situazione era abbastanza tranquilla, anche se ho visto passare bus con gente in piedi, il vero problema è di un mio compagno di classe che mi ha chiamato poco fa per avvisarmi che il bus era troppo pieno e non si è fermato a Modugno. Dovrò avvisare per lui i professori”.

I ragazzi dell’istituto Lenoci, con i cancelli accanto, hanno iniziato il 17 settembre a fare lezione hanno già gli orari pianificati per questa settimana, con lezioni da 60 minuti per quattro ore. Escono alle 12, le quarte e le quinte invece alle 13 e 40 con ingresso alle 9 e 40. Ma lamentano classi sovraffollate, è scritto anche su un cartello della recinzione: “15 alunni per classe possono bastare”. “E invece siamo in 27 – raccontano Silvia e le sue compagne del terzo anno – e seguire le lezioni è davvero complicato. Le aule sono enormi e il distanziamento è rispettato, ma siccome siamo tanti non si riesce neanche a sentire la voce del professore che spiega”. I loro orari sono pianificati almeno per una settimana, poi di volta in volta si sapranno quelli nuovi.

Domenico che frequenta il quarto anno al vicino Euclide ha dovuto prendere il bus Sud Est alle 7 e 10 da Cellammare, ma non ha quello per il ritorno. “Dovrò chiedere il permesso per uscire quasi mezz’ora prima nell’ultima ora quando avremo il secondo turno, perché il bus è alle 14 e 15. Se lo perdo, quello successivo è alle 17”.

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