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Scuola, piazza Libertà si riempie di studenti e docenti: "No ai doppi turni, giornate stravolte"

In centinaia hanno partecipato al sit-in sotto la Prefettura: "Ci costringono ad attendere il bus per oltre un’ora e tornare a casa alle 17". I sindacati hanno incontrato la prefetta Antonia Bellomo

In piazza non sono scesi solo docenti, presidi e sindacalisti. Si sono mobilitati anche i ragazzi. In tanti, pendolari e non, hanno invaso pacificamente lo slargo ai piedi del palazzo della prefettura per “ribellarsi” alla scelta dei doppi turni di ingresso a scuola. Sono venuti in centinaia, soprattutto dai centri della provincia di Bari. Al grido “Non siamo militari” hanno raccontato il disagio per il piano trasporti scolastico varato dalla prefetta Antonia Bellomo che ha previsto da lunedì 20 settembre ingressi (e uscite) scaglionati: alle 8 per il 75 per cento degli studenti e alle 9.40 per la restante parte. Il sit-in è stato organizzato dai sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda, unitamente alle rispettive Confederazioni. Una decina di delegati hanno anche incontrato la prefetta, senza che questo abbia portato a sostanziali cambi di rotta del piano che prevede anche turni di uscita differenti tra gli studenti, il tutto per rispettare le misure antiCovid all’interno dei mezzi pubblici.

“Ci costringono ad attendere il bus per otre un’ora – spiegano animatamente Nicola e Gianmarco, iscritti all’ultimo anno del liceo Amaldi di Bitetto -, noi veniamo da Grumo Appula, questo significa dover tornare a casa affidandosi ai soliti mezzi pubblici di linea e ai loro orari, non prima delle 5 del pomeriggio. Come potremo studiare in queste condizioni?! Come facciamo a partecipare alle attività integrative e ai Pon?! E, semplicemente, come dovremo organizzarci per pranzare?!”.

Racconti simili a quelli di altri ragazzi, come Leonardo che ogni giorno si sposta da Sannicandro ad Acquaviva delle Fonti per frequentare l’istituto tecnico professionale Chiarulli: “Per me sarà un incubo – dice – non so come potrò organizzarmi, temo per i tempi di attesa e per le attività che sono solito fare, a partire dallo sport. I nostri momenti di socialità, poi, saranno completamente annullati al di fuori della scuola”. I timori riguardano compiti da svolgere a casa, la preparazione per le interrogazioni e le prove in classe. A manifestare sono anche gli studenti non pendolari, come Margherita inscritta al terzo anno del liceo classico Da Vinci di Molfetta. “Gli orari scaglionati e le uscite ritardate, alle 14, alle 15, a turno tocca anche a noi che viviamo nella stessa città della scuola. I disagi sono comunque enormi, anche se nella nostra classe nessuno viene da fuori saremo costretti a questa tipologia di orari che ci scombina le nostre vite”.

Per i sindacati “la decisione presa comporta uno scaglionamento degli ingressi a pochi giorni dalla aperture delle scuole che comporterà ripercussioni negative nell’articolazione dell’orario di lavoro con una riduzione complessiva di 30 giorni di lezione e che causerà di conseguenza problematiche per la popolazione studentesca relative da un lato a un mancato equilibrio tra tempi di vita e tempi di studio, essendo costretti gli studenti a dover rimanere presso le proprie scuole, dall’altro alla fruizione dei mezzi di trasporto per cui non si è previsto un potenziamento reale e l’aggiunta di corse coinvolgendo il territorio”. Giorni di lezioni persi che non sarà più, a dette delle organizzazioni, recuperabili.

Al termine della riunione le organizzazioni sindacali hanno diramato una nota nella quale spiegano come non abbia prodotto risultati concreti,."Anzi scrivono - ci ha confermato la linea degli ingressi scaglionati, che tanti disagi organizzativi causeranno alle scuole e alle famiglie baresi. Noi non ci stiamo, è inconcepibile che l’incapacità della Regione - caso pressoché unico in Italia per città metropolitane di dimensioni come quella di Bari - di predisporre, in quasi un anno, un piano dei trasporti efficiente e completo ricada sulla quotidianità di migliaia di lavoratori del comparto, di migliaia di studenti e sulla qualità stessa dell’offerta formativa, già minata da misure organizzative anti Covid”.

Dal tavolo è emerso l'impegno di riunire nel più breve tempo possibile tutti gli attori del sistema scolastico, poiché si è appreso che lo scaglionamento è determinato essenzialmente da una cautela di natura sanitaria.
“La mobilitazione continua, non ci fermeremo finché non otterremo un ritorno in presenza a turno unico senza discriminazioni e limitazioni, così come previsto dal Ministero.
Chiediamo che tutti i soggetti interessati si mobilitino per ottenere in tempi rapidi  soluzioni  che vengano incontro alle esigenze delle scuole,delle famiglie,degli alunni”.

La prefetta: "Obiettivo garantire sicurezza"

La prefetta Bellomo difende la scelta dei doppi turni, spiegando, in una nota, che l'obiettivo è "garantire a tutti gli studenti, ma anche ai cittadini, di muoversi in condizioni di sicurezza". Quella presa è una decisione "da ricondurre, principalmente, a un atto di prudenza sanitaria e a scongiurare possibili rischi di diffusione del contagio del Covid-19", è stato ricordato nel corso della riunione in cui è stato sottolineato che "le disposizioni contenute nel documento devono considerarsi vincolanti sia per le scuole che per i gestori del servizio di trasporto pubblico, ai quali, a fronte di un significativo incremento delle corse, sono destinate le risorse aggiuntive assicurate dalla Regione Puglia". L'efficacia di quanto contenuto nel documento "sarà sottoposta a verifica condivisa con gli attori del sistema, già nella prima decade di ottobre".

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