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L'agorà per raccontare le emozioni, il giardino condiviso e l'orto: la scuola Gabelli è una comunità di bimbi, docenti e famiglie

Col progetto Senza zaino alunni, genitori e insegnanti sono coinvolti per realizzare assieme progetti in comune per migliorare il quartiere attraverso il tema sull'ambiente La terra siamo noi: siamo noi questo chicco di grano

I barattoli raccogli mozziconi sistemati su tutto il lungomare di Santo Spirito. I gradoni colorati dai genitori e dai bambini dell’anfiteatro. I bancali divenuti sedute e le aiuole per arricchire il giardino. Nell’istituto comprensivo Gabelli di Santo Spirito gli alunni hanno fatto festa, per Il Senza zaino day. Bambini delle scuole elementari e medie hanno raccolto i frutti dei loro percorsi, che quest’anno “La terra siamo noi: siamo noi questo chicco di grano". È stata una festa e il coronamento di un lavoro che ha visto il pieno coinvolgimento degli alunni nell’approfondire le tematiche legate alla biodiversità e alla salvaguardia dell’ambiente. Sono loro, infatti, dopo una passeggiata sul lungomare del quartiere ad aver deciso di dedicarsi all’installazione dei barattoli per raccogliere i mozziconi ed evitare l’accumulo dei rifiuti.

“È dal 2015 -  spiega Pia Cutrone, insegnante e referente del progetto per l’istituto comprensivo – che utilizziamo questa metodologia con il pieno coinvolgimento dei bambini e delle loro famiglie alle nostre attività. Gli alunni della scuola elementare hanno anche a disposizione l’agorà: quando entrano raccontano in uno spazio dedicato le loro emozioni, ciò che hanno voglia di esprimere. A noi il compito di ascoltarli in silenzio e insegnare loro l’ascolto, come il rispettare anche il non voler parlare. La formula piace tanto che sono i bambini stessi a chiedere di replicarla all’uscita. Per gli alunni delle medie, lo spazio è chiamato invece forum”.

Una strategia che non si sostituisce al sistema educativo più tradizionale ma piuttosto lo affianca, spiegano ancora dalla scuola dove raccontano la lunga giornata che ha visto la partecipazione anche del sindaco Antonio Decaro e dell’assessora con delega all’Istruzione, Paola Romano. I bambini in quella circostanza hanno mostrato agli amministratori anche un plastico, realizzato con un papà ingegnere, con i luoghi e gli spazi del quartiere riqualificati con un’attenzione particolare per i bambini.

Nel plesso Falcone c’è stata così la costruzione di un orto eco-sostenibile, con la collaborazione dell’associazione Naumanni Permacultura, la realizzazione di un’agorà all’aperto, con panche realizzate dalle sapienti mani di un nonno e di un papà, il lavoro di mappatura di tutti gli alberi e le piante presenti nel giardino grazie, la riqualifica delle aiuole poste presso il portone di ingresso e il posizionamento di cartelli “parlanti”, cui hanno partecipato anche i bambini in Dad. A fornire bancali e sedute il gruppo Leroy Marlin. “Nell’agorà – spiega ancora Cutrone – i bimbi apprendono quali attività faranno durante la giornata dopo che è stato già condiviso il calendario delle attività settimanali. A ciò si accompagnano letture, storie, anche a fine giornata per raccontarci quello che abbiamo fatto e imparato”.

“Genitori, nonni e insegnanti – scrivono dalla scuola - hanno donato incondizionatamente tempo, energia e risorse di varia natura per migliorare l’ambiente di apprendimento all’aperto del plesso che rappresenta la più importante agenzia educativa del quartiere Catino dando così pieno significato e attuazione al principio di comunità vera”.

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