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Giovedì, 8 Giugno 2023
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Bari ricorda la strage di Capaci, nella strada dedicata a Rocco Dicillo la cerimonia con gli studenti: "Un giorno che ha cambiato la nostra storia"

Nella via del quartiere Santa Rita intitolata all'agente della scorta di Falcone, originario di Triggiano, la commemorazione con bambini e ragazzi delle scuole che hanno simbolicamente piantato tanti 'fiori della legalità'

Le impronte colorate delle mani dei bambini impresse sul cartoncino, trasformate in tanti piccoli 'fiori della legalità', a far da cornice all'aiuola che in via Rocco Dicillo, al quartiere Santa Rita, riporta la data del 23 maggio 1992, con la scritta: 'Per non dimenticare'. Nel trentennale della strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, il ricordo della città di Bari parte dal Municipio 4, affidato, innanzitutto, alle parole e ai cartelloni realizzati dai bambini e ragazzi delle scuole del territorio.

"Furono uccisi quando noi non eravamo ancora nati, ma la loro storia è diventata la nostra storia e parte della memoria collettiva. Grazie a loro dobbiamo convincerci che è possibile fare scelte coraggiose, scavalcare il muro dell'omertà e contribuire a realizzare una società migliore. Per sconfiggere la mafia è necessaria un'azione collettiva, non servono eroi, ma gente comune, io, tu, noi". Il messaggio letto dai ragazzi dell'istituto superiore 'Calamandrei' riassume il senso di una giornata nel segno della memoria e dell'impegno per la legalità, partendo dal ricordo di quella tragedia "che ha segnato per sempre il nostro Paese", come ha sottolineato il sindaco Decaro, che all'inizio della cerimonia, accompagnato dalla presidente del Municipio 4 Grazia Albergo, ha deposto una corona d'alloro davanti alla targa che ricorda la strage. Accanto alla targa, questa mattina è stato anche piantato un albero, donato da alcune associazioni e 'dedicato' a Giovanni Falcone.

"Oggi siamo qui per rendere omaggio a Rocco Dicillo, agente scelto del reparto scorte che moriva trent’anni fa a bordo di una delle macchine che scortavano il giudice Giovanni Falcone, in quella che da allora tutti conosciamo come la strage di Capaci", ha detto il primo cittadino rivolgendosi ai piccoli alunni degli istituti comprensivi di Ceglie e Carbonara: "Rocco Dicillo era un giovane uomo, un figlio della nostra terra, che serviva lo stato e la giustizia. La sua morte, ingiusta, violenta e tragica, insieme a quella dei suoi compagni impegnati a difendere Giovanni Falcone, ha segnato un momento di svolta nella storia del nostro Paese. La strage di Capaci, seguita a poco più di un mese dalla strage di via D’Amelio costata la vita a Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta, ha sollevato prima in Sicilia e poi in tutta Italia un moto di indignazione e di rivolta che non si era mai visto prima: le lenzuola bianche appese ai balconi sono state il simbolo di una rivolta civile, trasversale, contro la sopraffazione e la violenza delle mafie. Se lo Stato ha reagito come mai in precedenza è stato grazie a un nuovo protagonismo dei cittadini, che hanno voluto opporsi alle logiche mafiose e scegliere un altro destino". "Anche se le mafie non sono ancora state sconfitte, oggi viviamo in un Paese più libero e più giusto e con voi bambini, che siete la nostra più grande speranza, oggi vogliamo piantare i fiori della legalità in questa aiuola, perché possiate essere testimoni di un cambiamento culturale che segna la strada del futuro". 

Bari, la cerimonia di commemorazione della strage di Capaci

"Abbiamo scelto di chiamare questa iniziativa 'Il fiore della legalità', che richiama anche un ordine del giorno presentato in Consiglio municipale, perché crediamo che come ogni fiore la legalità debba essere seminata, coltivata con cura per poi crescere - ha ricordato la presidente del Municipio 4 Grazia Albergo - e il nostro augurio è che cresca sempre più nei ragazzi il desiderio della legalità". Albergo ha spiegato anche il particolare significato delle mani colorate, realizzate in cartoncino, sventolate dai bambini durante la manifestazione: "Sono le nostre mani alzate per dire noi ci siamo oggi per fare memoria, per dire che diciamo di no alla mafia e per dire che il futuro è nelle nostre mani, e che affidiamo alle nuove generazioni l'impegno di proseguire nel percorso della legalità".

Alla cerimonia ha preso parte anche don Angelo Cassano, referente regionale di Libera: "Oggi - ha detto don Angelo - la risposta più bella siete voi, voi che in questo momento insieme state portando avanti la storia e la memoria di questi uomini che non sono eroi, ma sono uomini che hanno fatto il dovere fino in fondo. Voglio dire grazie a tutti i vostri insegnanti, i professori che in questi giorni vi hanno preparato a questo momento. Da un anno grazie anche all'impulso di questo Municipio, si sta dando importanza a un percorso di crescita nella legalità e nella giustizia, è questa è una cosa molto importante", ha ricordato ancora don Angelo.

A concludere la cerimonia, le voci di bambini e ragazzi che sulle note di una rivisitata 'Volare', hanno affidato alla musica il loro messaggio di speranza per un mondo in cui l'impegno e l'unione di tutti possano sconfiggere per sempre la mafia.

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