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Turismo, a Bari saldo positivo delle nuove imprese e alberghi pieni per l'80%. Assohotel: "Soddisfatti"

Francesco De Carlo, presidente regionale di Assoturismo (Confesercenti): ”Bari ci ha stupito, molte città grandi e d’arte sono in sofferenza, il capoluogo pugliese è invece in controtendenza"

”Bari ci ha stupito, molte città grandi e d’arte sono in sofferenza, il capoluogo pugliese è invece in controtendenza. Non sono certo risolti tutti i problemi ma se analizziamo questi due mesi siamo soddisfatti, a cominciare dal ritorno degli stranieri”. Francesco De Carlo ha un attività alberghiera ad Alberobello ed è presidente regionale di Assohotel e Assoturismo , organizzazioni di Confesercenti. Dopo la crisi dovuta alla pandemia Covid, ritiene che i dati su arrivi e presenze in tutta la Puglia sano soddisfacenti. Una ripresa che si vede, che deve però ancora recuperare numeri e livelli del 2019 e consolidarsi. “

A Bari – spiega ancora De Carlo – l’occupazione delle strutture ad agosto si è aggirata tra il 70 e l’80 per cento. Un ottimo risultato, che ha visto una presenza sempre maggiore di turisti stranieri, questa voce è del resto mediamente raddoppiata in Puglia. Bari però deve offrire di più, più iniziative culturali che coinvolgano le persone che la scelgono, altrimenti sarà difficile che la gente possa decidere di fare le vacanze qui. Per questo – aggiunge – abbiamo proposto alle istituzioni di aprire un tavolo su questo tema”.

Le città, a parere del referente di Assoturismo, curerebbero quasi esclusivamente l’aspetto della ristorazione mentre per fare la differenza ci vorrebbe anche altro. Soprattutto riguardo ai servizi e alla qualità dell’offerta dei lidi.“Ci vorrebbe una la classificazione per i lidi come per gli alberghi – spiega - così come per gli altri servizi. Bisogna capire che per crescere bisogna fare sistema, tutti gli attori devono fare la loro parte. Si tratta sempre più di un gioco di squadra, che coinvolge anche le attività extralberghiere e quelle della ricettività diffusa”.

Il dato, però, anche su questo, in Puglia e a Bari sembra in controtendenza. Mentre nelle altre regioni le imprese tra chiusure e nuove aperture fanno registrare un dato negativo, qui è di segno opposto.“Abbiamo un dato grezzo, approssimativo, da prendere con le pinze - spiega ancora De Carlo – che segnala un saldo positivo del 10 per cento di nuove imprese del settore. Se pure non dovesse rispecchiare quella cifra e dovesse dimezzarsi, comunque si tratterebbe di un segnale diverso e migliore di altri territori. Un segnale incoraggiante che se si associa al più 10 per cento delle presenza straniere ci fa capire quanto siamo sulla buona strada e quanta, di strada, dobbiamo comunque ancora compiere”.

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