Dallo sbarco sulla luna all'osservazione degli astri, la storia di Vincenzo, l'uomo che porta lo studio delle stelle tra la gente
Barese, 62enne, insegnante di odontotecnica, Vincenzo Coppa è impegnato da dieci anni tra piazze e campagne in incontri che possano avvicinare attraverso la divulgazione le persone al fascino della scoperta e dello spazio
Una passione nata e alimentata fin da bambino, quando accanto alla sorella studentessa di scienze biologiche poneva i suoi “perché” guardando il cielo. Una passione coltivata con i libri Garzanti che il padre, operaio con cinque figli, con sacrificio gli aveva regalato a 10 anni. Vincenzo Coppa, barese, 62 anni a novembre, di professione fa il docente di odontotecnica all’istituto Santarella. Lo sarà fino al prossimo settembre, perché poi andrà in pensione. Ma la sua propensione di divulgatore lo ha portato per strade, piazze, radure e masserie a raccontare le stelle, gli astri e le conquiste scientifiche dell’uomo, a cominciare dallo sbarco sulla luna. Le sue lezioni, tenute anche gratuitamente per il Comune, in passato, o per associazioni, sono una carrellata di passione per la scienza e per le conquiste dell’uomo alla portata di tutti. Vincenzo Coppa è l’uomo delle stelle che porta tra la gente l’astronomia e l’astrofisica, l’osservazione del cielo e dei fenomeni naturali e le missioni spaziali. Armato di telescopi, documenti video e dati, racconta a grandi e piccoli il fascino delle scoperte e dello spazio.
“Tra i 16 e i 17 anni – racconta – ero incuriosito dalle scoperte dei buchi neri, di cui si discuteva tanto a partire dagli anni ’70. Nel 2011 diedi sfogo alla mia passione, così iniziai a frequentare corsi di astronomia attraverso l’associazione Società astronomica pugliese. Pian piano, ne sono divenuto socio e poi vicepresidente, partecipando a numerosi incontri col pubblico assieme agli altri appassionati della divulgazione scientifica”.
Un’attività che gli ha permesso di conoscere Luca Parmitano, Paolo Nespoli, Tito Stagno e l’astrofisico Giovanni Bignami e tenere vere e proprie seguitissime lezioni sotto le stelle in largo Albicocca, nella città vecchia, al Fortino o al Faro Borbonico. “Sono ripartito – spiega – con una mia associazione, l’Astrofili universo, perché credo che la divulgazione sia importante in questo periodo, per dare segnali contro l’oscurantismo e il complottismo, a favore della scienza. Uno degli ultimi incontri organizzati si intitola ‘Le stelle e l’amore, il destino degli innamorati e il destino delle stelle’, un parallelismo che ha diversi punti in comune che vale la pena conoscere”.