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Violenze nelle discoteche, il grido di aiuto dei gestori alle istituzioni: "Forze di polizia fuori dai locali"

Conferenza stampa nella sede della Cna, presente anche Roberto Maggialetti, amministratore dell'ex Divinae follie dove la notte del 6 novembre un ragazzo è stato accoltellato dopo una lite

Daspo per chi si è già reso protagonista di disordini e reati fuori e all’interno dei locali. Metal detector agli ingressi. Presenza delle forze di polizia all’esterno. Rivisitazione dell’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che prevede la responsabilità diretta dei titolari dei locali e la sospensione della licenza. Piena collaborazione attraverso la riattivazione di protocolli di sicurezza e un filo diretto con le forze di polizia e le istituzioni. I rappresentanti dei gestori di discoteche e club da ballo provano a lanciare proposte e soluzioni dopo i due episodi gravi avvenuti all’interno del Df (ex Divinae follie) di Bisceglie, con l‘accoltellamento di un 26enne la notte del 6 novembre scorso e il tentato omicidio del buttafuori all’esterno del Demodè di Modugno la notte tra sabato 13 e domenica 14.

Lo hanno fatto attraverso una conferenza stampa organizzata nella sede della Cna Confederazione nazionale dell'Artigianato e piccole e medie imprese nella quale, per voce di Assoperatori locali da ballo, chiedono di non criminalizzare il loro operato “perché siamo i primi a subire le conseguenze di questi gravi episodi”. Presente anche Roberto Maggialetti, il gestore del Df.

“Abbiamo la necessità assoluta – ha spiegato - di avere una mano da parte delle istituzioni e delle forze di polizia, da soli non possiamo contrastare questo momento di grande disagio giovanile protagonista degli episodi accaduti a Barletta, poi a Bisceglie e Modugno e in altre parti d’Italia. Servono quindi iniziative forti da parte di tutti, a cominciare da noi operatori commerciali con l’impiego di dotazioni di sicurezza, sia con maggiore controllo delle forze di polizia all’esterno dei locali per contrastare questi fenomeni di microdelinquenza. Da soli il problema non riusciamo a risolverlo, per questo chiediamo a gran voce un intervento delle istituzioni”.

Lo stesso che chiedono i gestori del Demodé protagonisti sabato 20 assieme a rappresentanti del Comune della manifestazione contro la violenza e per la sicurezza. “Dopo diciotto mesi di chiusura – ha spiegato Pasquale Dioguardi, presidente dell’Assoperatori locali da ballo del Cna - le situazioni verificatesi impongono inevitabilmente un supporto da parte delle autorità di pubblica sicurezza, a tutela dei fruitori dei servizi ma anche di noi gestori dei locali, poiché il pericolo non è determinato da noi. Per questo è necessario attribuire una responsabilità oggettiva a chi si rende pericoloso, come negli stadi”.

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