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Assembrati per il concerto neomelodico al Libertà, don Preite: "Investiamo per far uscire quei ragazzi da una subcultura"

Il parroco del Redentore commenta le immagini della serenata improvvisata tra centinaia di persone in via Principe Amedeo dal cantante Andrea Zeta, il cui vero nome è Filippo Zuccaro, figlio di un esponente della mafia siciliana

“Quelle immagini ci dicono che le istituzioni e la società civile devono fare molto di più e investire sui ragazzi dei quartieri popolari per creare una cultura diversa da quella subcultura rappresentata dalla musica neomelodica”.Bisogna lavorare tanto, spiega don Francesco Preite, per non rivedere scene come quelle immortalate dai telefonini e finite sui social del concerto improvvisato in via Principe Amedeo lo scorso 17 luglio, nel rione Libertà di Bari, del cantante siciliano neomelodico Andrea Zeta, nome d’arte di Filippo Zuccaro, figlio di Maurizio, esponente della mafia catanese (dei Santapaola) in carcere. Il cantante nel 2019 è finito sotto  processo per aver minacciato dei giornalisti che avevano realizzato un servizio sul mondo dei neomelodici. Il concerto per strada a Bari, una serenata, è avvenuto sotto il portone di una futura sposa e ha attratto decine di persone, giovani e giovanissimi soprattutto, fino all’arrivo della polizia per sciogliere l’assembramento.

“È la prima cosa che balza agli occhi – sottolinea il parroco del Redentore, impegnato per anni per la legalità e il riscatto sociale nel quartiere – vedere episodi del genere con decine di giovani senza mascherine e distanziamento, loro che sono senza protezione vaccinale. Il secondo aspetto che emerge – prosegue – è che sempre più questa subcultura della musica neomelodica prende adolescenti dei quartieri popolari. Comprendo che sia un fattore aggregante ma come ci riportano i dati della Dia è uno strumento di consenso e controllo del territorio. Non cel’ho con la musica neomelodica in sé, dicono poi sia stata una serenata per un matrimonio, ma queste situazioni alimentano una subcultura non proprio pulita. Nei quartieri popolari come il Libertà c’è bisogno invece di crescita”.Don Preite lascerà il Redentore l’11 settembre. Lo farà in maniera festosa, ma su quest’ultimo episodio aggiunge: “Abbiamo il dovere di investire sempre di più su quei ragazzi per farli uscire da quella condizione”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro: "Le immagini che stanno rimbalzando oggi sui siti e sui quotidiani di un concerto non autorizzato svoltosi ieri sera per strada nel quartiere Libertà  - dice - sono uno schiaffo non solo a quelle regole, che poi tutti chiediamo quando queste servono a punire gli altri, ma anche al sistema sanitario e a tutte quelle persone che oggi stanno tremando al sol pensiero di una possibile risalita dei contagi che significherebbe fermare di nuovo il lavoro e le città".

"Mi spiace che l’artista - aggiunge -  si sia fatto prendere forse da un facile entusiasmo dimenticando che questo tipo di situazioni, non autorizzate e senza nessuna prescrizione sanitaria, sono un insulto alla sua stessa categoria che da mesi paga un prezzo altissimo dovuto a questa pandemia oltre che un pericolo per tanti ragazzi, anche giovanissimi, che forse non si sono ancora immunizzati. Bisognerebbe utilizzare la propria arte e la musica per promuovere situazioni di legalità ed esempi positivi per ragazzi e non indurli a trasgredire le regole mettendosi in pericolo di salute" conclude Decaro.

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