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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Luci spente e candele nelle vetrine, i negozianti baresi protestano contro il caro bollette: "Rischiamo di chiudere"

Domani pomeriggio la mobilitazione di commercianti e artigiani cittadini, da Carrassi a Picone fino a Carbonara: "Le spese sono raddoppiate o addirittura triplicate - spiegano -. Bisogna trovare una soluzione al più presto"

Qualche mese fa una bolletta per l'energia elettrica da 2mila euro. Quindi, la successiva presentava un importo di 4mila. L'ultimo e salatissimo conto, invece, era da circa 6mila euro. Per un bar nel quartiere Carrassi di Bari gli attuali rialzi dei costi della luce (e anche del gas) vogliono dire macigni sempre più difficili da superare, con il rischio di sospendere le proprie attività o, nel peggiore dei casi, di chiuderle per sempre.

Una situazione molto complicata che ha convinto negozianti e artigiani a scendere in piazza organizzando iniziative di protesta: si comincia domani pomeriggio alle 19 quando numerose attività in diversi quartieri cittadini, dal Municipio II alla Stanic fino al Libertà e Carbonara, spegneranno le insegne collocando anche alcune candele in vetrina, per simboleggiare la 'morte' del commercio a Bari: "Se non si prendono i provvedimenti necessari - spiega a Baritoday Mimmo Tarantini, presidente dell'associazione 'La Formica' che raggruppa numerosi negozianti e artigiani baresi - sarà una carneficina. Questi incredibili rincari si sono aggiunti a quelli delle bollette domestiche e dei prodotti di prima necessità, con un effetto ancor più amplificato sulla vita quotidiana e sulle nostre famiglie". Per Tarantini le istituzioni devono "trovare una soluzione. Più le bollette sono alte, più paghiamo anche l'Iva. Dall'altra parte, invece, abbiamo visto le aziende che erogano i servizi energetici guadagnare miliardi di euro in extraprofitti".

Tra commercianti e artigiani è un appello unanime a fare presto: "La mia impresa - afferma Antonio De Cicco, titolare di una ditta di impianti tecnologici industriali nella zona Stanic di Bari - ha visto un aumento più che doppio delle bollette. Ci sono altre aziende simili o maestranze che hanno bisogno di molta energia elettrica per lavorare, come i saldatori o gli ebanisti. Per mantenere un loro mercato devono applicare prezzi 'calmierati' e ciò si ripercuote sui loro bilanci. Spegnere le luci, domani, è quantomeno un modo per sensibilizzare chi può prendere una decisione".

E se in varie zone della città spunteranno ceri e candele nelle vetrine, a Carbonara i titolari delle attività del Municipio IV si preparano a un sit-in piazza, con tanto di vestiti scuri e fiammelle per chiedere soluzioni concrete: "Sentiamo parlare di rateizzazione delle bollette - aggiungono in coro i commercianti - ma è perfettamente inutile perchè è quasi come aver acceso un mutuo senza aver firmato nulla". Un salasso "da fermare quanto prima", dunque, per non spegnere la luce del commercio in città.

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