Il caro gasolio mette in ginocchio le marinerie pugliesi, a Molfetta scatta la protesta: "Costi alle stelle, non riusciamo a lavorare"
"Resteremo qui fino a quando dal governo non arriveranno risposte concrete alla crisi che stiamo vivendo" ha dichiarato Franco Minervini, direttore di Assopesca Molfetta, fermo sul molo cittadino
Prosegue la protesta delle marinerie pugliesi contro la difficile situazione legata al caro gasolio, i cui prezzi, in questi giorni, sono saliti alle stelle anche per la guerra tra Russia e Ucraina. Stamane si è svolta una manifestazione a Molfetta assieme ad altre nel resto d'Italia: "Resteremo qui fino a quando dal governo non arriveranno risposte concrete alla crisi che stiamo vivendo" ha dichiarato Franco Minervini, direttore di Assopesca Molfetta, fermo sul molo cittadino. Lo riporta l'agenzia Dire.
"Il gasolio costa troppo ed è solo uno dei problemi, in ordine di tempo, che colpisce il settore fiaccato - dicono i manifestanti - da norme comunitarie troppo severe e inadatte al tipo di pesca che viene svolta nell'Adriatico e dalla riduzione delle giornate in mare aperto. Servono aiuti concreti - spiegano - perché adesso le conseguenze dell'aumento dei prezzi del carburante sono difficili da sostenere". "Nel pomeriggio di oggi è previsto un incontro al Ministero che inizialmente era previsto il 10 marzo ma viste le condizioni in cui versa il settore è stato anticipato - continua il direttore di Assopesca Molfetta - sentiremo le soluzioni che proporranno per aiutare il settore". Intanto, il sindaco della cittadina Tommaso Minervini ha promesso che chiederà "un incontro in Regione per aiuti immediati alle marinerie".