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Il gioiello inaccessibile di Casa Piccinni a Bari Vecchia: chiusa ai turisti da anni, "servono lavori per riaprirla"

A parte eventi sporadici e periodi limitati di utilizzo, l'abitazione natale del celebre compositore del Settecento resta off limit

Celebrazioni, concerti e anche una simbolica 'torta di compleanno': Bari ha ricordato, in questi giorni, uno dei suoi figli più celebri, il grande compositore Niccolò Piccinni nel suo 295esimo compleanno riaprendo, per una sera, la sua Casa natale, nel cuore di Bari Vecchia. Un luogo storico che, però, da troppi anni resta chiuso ai turisti e che, malgrado (apprezzabili) iniziative estemporanee, rimane una piccola incompiuta degli ultimi decenni sul fronte culturale barese.

Dopo il sostanzioso restauro risalente al 1998, nel corso degli ultimi 25 anni, a parte brevi periodi di utilizzo, la Casa di Piccinni è rimasta in gran parte chiusa e inutilizzabile, con il problema che, con il passare del tempo, si sono resi necessari ulteriori interventi indispensabili per l'apertura. Quattro vani al piano terra, accessibili da piazza Mercantile, cinque per il primo piano che, invece, ha come accesso vico Fiscardi. Un piccolo gioiello che vedrebbe potenzialmente utilizzabili anche un secondo piano e un terrazzo. Le intenzioni, non ancora messe in atto, erano quelle di aprire almeno una buona porzione dell'edificio, tra piano terra e primo livello.

E così, nella città che al grande compositore ha dedicato, tra le varie cose, il suo teatro Comunale e una celebre statua in piazza Massari, un luogo così importante resta off limit con tanto di chioschetto per la vendita delle sgagliozze e delle popizze attivo la sera dinanzi alla porta d'ingresso di piazza Mercantile.

Il tema di Casa Piccinni di tanto in tanto ricorre anche a livello politico e istituzionale nel tentativo di trovare una soluzione. L'ultimo a sollevarlo, in ordine di tempo, è stato il consigliere comunale del M5S, Italo Carelli: "Se dovesse presentarsi un turista - spiega a Baritoday -  e volesse vedere l'abitazione di Niccolò Piccinni si troverebbe di fronte a una situazione imbarazzante". Per Carelli, in ogni caso, basterebbe una cifra non enorme per riaprirla: "C'è un problema strutturale da risolvere - aggiunge - con la necessità di dover realizzare un bagno per i disabili. Immaginiamo che anche con 50mila euro, un impegno di spesa non eccessivo, si possa uscire dall'impasse nel caso si voglia realmente farlo".

Da Palazzo di Città, intanto, si continua a immaginare e lavorare per trovare una soluzione. "Entro la fine del mandato risolveremo la problematica - dice a BariToday l'assessora cittadina alle Culture, Ines Pierucci -. Dobbiamo tenere conto dei tempi tecnici della macchina amministrativa. Riteniamo che oltre alla fruizione del piano terra, al primo piano di Casa Piccinni possano essere collocati anche alcuni uffici per la gestione del bene, non essendovi un ascensore. L'intenzione è comunque quella di ridare alla città un luogo importante e ricco di storia". 

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