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Martedì, 16 Aprile 2024
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Centri di Riabilitazione dell'Asl Bari, i sindacati denunciano: "Strutture al collasso, mancano gli strumenti per le terapie"

L'Usppi chiede un incontro con il governatore pugliese, Michele Emiliano, e con la dirigenza dell'azienda sanitaria: "Gravi carenze nelle unità del Di Venere e dell'ex Cto, in stato di abbandono anche gli ambulatori di Modugno, Santo Spirito, Gioia del Colle e Altamura"

Oltre al personale sanitario, mancherebbero anche gli strumenti per fornire le opportune terapie rieducative ai pazienti. È questa la denuncia del Usppi, l'Unione dei Sindacati dei Professionisti del Pubblico e Privato Impiego, in merito allo stato di incuria in cui verserebbero i centri di riabilitazione dell'Asl Bari. 

"La Riabilitazione della Asl Bari è al collasso - dichiara in una nota il segretario nazionale e regionale Usppi Puglia, Nicola Brescia - Nel linguaggio burocratico sono gli operatori dei 'Centri di riabilitazione ex articolo 26', ma in pratica sono quelli che si occupano del disagio fisico, psichico e sensoriale di bambini, adolescenti, traumatizzati ed anziani. Lavorano ogni giorno con l'autismo, con il ritardo mentale, la riabilitazione fisica e cardiologica, cosi come con persone sorde o motulese, affette da pluripatologie o patologie complesse come l'ictus. Chiediamo quindi al presidente Emiliano un pronto intervento atto a risolvere con l’urgenza l’annosa vertenza della riabilitazione".

L’Usppi Puglia elenca le mancanze che affliggono i servizi di riabilitazione dell’Azienda Sanitaria barese, la più grande della Regione Puglia. "Nell’ambulatorio di riabilitazione dell’Ospedale Di Venere di Bari Carbonara - sottolinea il sindacato mancano bastoni, cuscini, palloni bobath, specchi, cerchi, elastici, manubri, scale parallele, tapis roulant, cyclette, sollevatori, pedana di equilibrio, letti elettrici e perfino il bagno per disabili. Per non parlare della mancanza dei medici e ambienti non adeguati per le attività riabilitative. Anche all’ambulatorio per la riabilitazione a Santo Spirito, tuttavia manca il materiale minimo per la riabilitazione e gli operatori socio-sanitari però in compenso i pazienti hanno già potuto notare la presenza di infiltrazioni nelle pareti di alcune palestre".

La situazione non migliora, secondo il sindacato, nell'ex Centro Traumatologico (Cto) di Bari: "Oltre alla mancanza di specchi, cerchi, manubri, polsiere, cavigliere, scale parallele, cyclette, sollevatori, pedana di equilibrio e letti elettrici, mancano pure i computer per gli impiegati e gli spazi minimi per vestizione uomini e donne. Anche qui i bagni non sono funzionanti Ma per arrivare al peggio, nell’ex Cto di Bari basta accostarsi alla piscina per la
riabilitazione in stato di abbandono da anni, come pure in stato di totale abbandono si ritrova l’ambulatorio per la terapia vascolare. Ma se il comparto riabilitazione nella città capoluogo della regione Puglia piange per lo stato di abbandono, negli ambulatori riabilitativi di Modugno, Gioia del Colle e Altamura c’è pochissimo da ridere. Anche da quelle parti infatti manubri, polsiere, cavigliere, scale parallele, tapis roulant, cyclette, sollevatori, pedane di equilibrio e letti elettrici, i poveri pazienti bisognosi di cura li hanno visti solo in fotografia o forse solo in sogno".

L'Usppi chiede l'apertura di un dialogo con la presidenza della Regione Puglia per risolvere le problematiche: "Abbiamo già inoltrato l’ennesimo sollecito alla Direzione Strategica dell’Azienda Sanitaria di Bari e al Presidente della Giunta Regionale, Michele Emiliano, con una richiesta d’incontro urgente per cercare una soluzione condivisa e risolutiva, al fine di evitare una protesta dei genitori dei pazienti e dei lavoratori interessati".

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