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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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A Bari un Centro Antidiscriminazione Lgbtqi+. Sottovia Duca Abruzzi: murales per ricordare Raffaella Carrà

Offre servizi di ascolto e sostegno psicologico, sociale, legale rivolti a persone vittime di discriminazione o violenza o che si trovino in condizioni di vulnerabilità legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere

Sensibilizzare la cittadinanza e a sostenere le persone vittime di discriminazione o violenza o che si trovino in condizioni di vulnerabilità legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere: è l'obiettivo del Centro Antidiscriminazioni dell’assessorato comunale al Welfare del Comune di Bari presentato questa mattina a Palazzo di Città. All’incontro con la stampa sono intervenuti l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, il coordinatore dell’Unar della presidenza del Consiglio dei Ministri Mattia Peradotto e la coordinatrice del Centro antidiscriminazioni Marika Massara, il responsabile dell’Area Minori e Famiglie dell’assessorato al Welfare Francesco Elia, i referenti istituzionali dei partner di progetto, la delegata del rettore dell’Università degli studi Aldo Moro per i servizi agli studenti e il diritto allo studio Antonietta Curci, Clorinda Giovanna Benedetto di Agedo e Asia Iurlo di Zona Franka e Nicola Biancofiore, consigliere incarticato dal sindaco per il coordinamento delle politiche Lgbtqi+.

II Centro Antidiscriminazioni, gestito dalla cooperativa sociale Medihospes nell’ambito delle attività della Rete dei Centri Antiviolenza SanFra, ha ricevuto un finanziamento pubblico per la fase di start up e per il primo anno di attività da Unar - Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, risultando primo nella graduatoria nazionale dei progetti presentati dai Comuni italiani in risposta all’avviso di Dipartimento per le Pari opportunità e UNAR della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Centro offre servizi di ascolto e sostegno psicologico, sociale, legale rivolti a persone vittime di discriminazione o violenza o che si trovino in condizioni di vulnerabilità legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. È attivo in diverse sedi territoriali presso gli sportelli avviati nei Centri servizi per famiglie di Japigia (via Giustina Rocca 9), Torre a Mare (via Morelli e Silvati), Carbonara (via Costruttori di Pace) e San Pio (via della Felicità). A questi si aggiungeranno a breve altri sportelli antidiscriminazione negli spazi delle Università baresi.

Nel dettaglio, tra i servizi erogati, tutti gratuiti, vi sono la consulenza psicologica, sociale, legale, l’organizzazione di gruppi di mutuo aiuto, di sostegno e parola per adulti, minori e genitori, l’ascolto telefonico, il pronto intervento in emergenza (attivo H24) e l’inserimento in strutture di accoglienza nonché interventi di orientamento lavorativo e supporto all’attivazione di misure di autonomia socio-economica e abitativa. Tra gli obiettivi del centro, la promozione di percorsi di sensibilizzazione, informazione, prevenzione e formazione sul tema delle discriminazione: nel corso della presentazione odierna è stato proiettato lo spot girato in collaborazione con il BiG Bari International Gender Festival, che illustra i servizi offerti dal Centro a supporto delle vittime. .

Tra le attività in partenza, a dicembre, in rete con le istituzioni del territorio, prenderà il via un percorso di formazione volto a favorire una migliore conoscenza del fenomeno e delle modalità di presa in carico e orientamento delle vittime e di chi esprime un bisogno e/o una richiesta di aiuto. Il percorso, organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e il dipartimento ForPsiCom, è rivolto a studentesse e studenti, operatori del welfare cittadino e delle istituzioni pubbliche e private, Forze dell’ordine, assistenti sociali e operatori, prevede moduli teorici alternati a laboratori esperienziali con il patrocinio degli Ordini degli Assistenti Sociali e Psicologi e degli Avvocati.

Nel corso della conferenza stampa, inoltre, sono stati presentati i progetti socio-culturali finanziati dall’assessorato al Welfare nell’ambito del Pac - Piano di azione cittadino di contrasto alle discriminazioni e violenze omolesbotrasfobiche, in rete con il Centro Antidiscriminazioni, il delegato comunale Nicola Biancofiore, l’Ufficio e il Tavolo Lgbtqi+ e co-progettati con l’associazione Zona Franka che prevedono la realizzazione di un’indagine sugli effetti delle discriminazioni per genere e orientamento sessuale tra le fasce giovanili e la costituzione di un Osservatorio permanente sul fenomeno con gruppi di ascolto e parola con i giovani universitari. Sarà l’Agedo Puglia - sezione Bari a curare i gruppi di sostegno e parola tra genitori e adulti, gli sportelli di ascolto scolastici e i laboratori sugli stereotipi di genere e di sensibilizzazione sul bullismo omofobico. A sostegno delle iniziative di sensibilizzazione promosse in città, da domani, 12 ottobre, l’associazione Retake Bari con l’artista Giuseppe D’Asta curerà la realizzazione di un murales raffigurante Raffaella Carrà, icona e punto di riferimento per le persone Lgbtqi+, lungo il muro di via Duca degli Abruzzi coinvolgendo a tal fine gli adolescenti che frequentano i Centri socio-educativi della città.

“È un momento importante dal punto di vista sociale, culturale e politico e anche amministrativo, un passaggio fondamentale a tutela di quanti quotidianamente sono vittime di discriminazione - ha dichiarato l'assessora Francesca Bottalico -. Sono tante le richieste di auto che arrivano agli sportelli di ascolto dei servizi del welfare cittadino da parte delle vittime, delle famiglie, di insegnanti e adolescenti. Il centro nasce grazie a un lavoro lungo, impegnativo e complesso, come spesso sono le politiche costruite a tutela delle minoranze, svolto attraverso un confronto vivace, di analisi, progettazione, co-programmazione degli interventi con una progettualità sviluppata sui prossimi 4 anni".

"Questo Centro - spiega Nicola Biancofiore - è stato voluto fortemente dall’amministrazione e la sua nascita è frutto di un lavoro intenso e sinergico svolto con l’assessora Bottalico, l’ufficio Lgbtqi+ e le associazioni che siedono al tavolo tecnico del Comune di Bari. Un grazie speciale va all’UNAR per il finanziamento e per la collaborazione che ci consentono di avviare, per la prima volta nella storia della città, un servizio innovativo per una comunità che ha profondamente bisogno di riferimenti che siano anche istituzionali”.

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