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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il Capodanno 2020 con il nuovo film di Checco Zalone: tutti in coda al cinema per 'Tolo Tolo'

In tanti hanno scelto di trascorrere i primi minuti del nuovo anno nelle sale dove erano in programma le prime proiezioni dell'attesa pellicola. Il popolare attore pugliese ha tracciato un quadro del film ai microfoni di radio RTL 102.5

E' stata una mezzanotte di Capodanno all'insegna Luca Medici, in arte Checco Zalone con il suo nuovo film 'Tolo Tolo' proiettato in 200 sale di tutta Italia per salutare l'arrivo del 2020. La grande attesa è dunque terminata e in tanti hanno deciso, dopo il cenone, di recarsi nei cinema per godersi la pellicola che segna il ritorno sul grande schermo a 4 anni dal clamoroso successo di 'Quo Vado', che incassò 65 milioni di euro solo in Italia. Tante erano già le prenotazioni nelle scorse settimane per un evento unico nel suo genere.

Zalone ha tracciato un quadro del film ai microfoni di radio RTL 102.5 durante il programma 'Non Stop News': " L'italiano di oggi concentro su se stesso - dice - , che veste grandi griffe, che non avverte ciò che sta accadendo intorno a lui e si trova intorno agli immigrati a fare il viaggio con loro. Volevo poi ringraziarvi per quando sottolineate che 'Immigrato' fa canticchiare la gente, perché ci si concentra solo sui temi, sul testo, sul razzismo o meno e nessuno ha detto che la canzone è orecchiabile e radiofonica. Ora Toto Cutugno e Celentano mi denunciano per plagio, quello è il tipo di canzone che mi ha cresciuto.

Un film su un tema d'attualità, visto dall'occhio di Luca Medici, senza retorica né pregiudizi, che nelle scorse settimane ha creato qualche polemica: "Anche negli altri film qualcuno si è arrabbiato, ormai ci convivo - aggiunge Zalone -. Non puoi fare qualcosa che lasci indifferenti, sarebbe stato peggio se avesse lasciato indifferenti. Il tema è caldo, non è un film di impegno civile ma sono andato a parlare di questo argomento con il mio sguardo e la mia visione che non sto a commentare perché trovo terribile autorecensirsi. Se potete andate a vederlo e andate stroncatemi voi".

E alla domanda su chi adesso siano i 'mostri'  italiani, Zalone risponde così: "In alcuni momenti siamo noi stessi, ci buttiamo a dare giudizi, siamo lì a criticare, prendiamo parte senza spesso averne coscienza per partito preso. Il problema è che non ci siamo partiti ed a volte siamo un po' spesso noi stessi i mostri, ma mostri umani. C'è quell'ego  che ci porta a dover dare sempre il nostro giudizio, dover elogiare o stroncare senza pensarci prima, perché tutto va veloce, perché bisogna esserci. Ho messo in scena la vanità dell'uomo,  uno dei mostri di oggi" aggiunge Luca Medici. Infine, una battuta sull'ansia da 'prestazione' e incasso per il nuoivo film: "No, sarei ipocrita a dire che me ne frego, sono ansiosissimo - ammette -. Non penso di ripetermi perché fu davvero un incasso assurdo, ma quantomeno di avvicinarmi, ma lo dico per il mio produttore che è povero ed è lì a Cortina che non può pagare il conto al ristorante. Sta attendendo, non ha ancora pagato. Vi prego, andate al cinema per lui".
 

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