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"Poco ricco", l'irresistibile ironia di Checco Zalone sui rapper esistenziali con Ragadi

Sul palco dell'Ariston la performance dell'attore capursese tra satira e divertimento interpretando un 'musicista di periferia' che vive a "3km da Brera" nel centro di Milano

Checco Zalone, 'mattatore' della seconda serata del Festival di Sanremo, le 'canta' ai trapper esistenziali che popolano l'attuale scena musicale italiana. L'attore, tra la 'favola Lgbtq' e l'irresistibile performance con tocco Queen sui virologi, è stato protagonista di una divertente parodia portando sul palco Ragadi, il rapper 'di periferia' che canta, accompagnato alla console dai suoi amici Cisti e Fellea il suo essere 'Poco ricco'.

Amadeus, con abile complicità, lo introduce così: "Un ragazzo tra i più sensibili della scena, porta i demoni del passato che gli procurano delle ferite dolorosissime". E Ragadi, strimpellando il pianoforte, racconta la storia della sua 'poco agiata' vita, tra qualche scappellotto, amici che hanno "commesso" solo "illeciti amministrativi" e il disagio di sentirsi prigioniero nel proprio quartiere "perchè vivi a 3km da Brera", pieno centro chic di Milano. 

La satira pungente di Checco, poi, prosegue senza freni: Ragadi "sente" le ferite di quando era "poco ricco" e quando scende "dal caicco" dà "la mancia allo sceicco". Un "trilocale nel bosco verticale" può bastare? Certo che no, perchè "il Duomo" di Milano "lo compro io" e "si può sfrattare" anche "Dio". In fondo il "cash" non lo "ha cambiato" e dopo tutto, ha le Ragadi e resta... "poco ricco".

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