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'Giù le mani da San Nicola', dopo il dibattito si costituisce il comitato: "No alla maxi statua e al progetto del parco ludico"

Il gruppo riunisce associazioni e liberi cittadini che nelle scorse settimane hanno animato la discussione intorno alla proposta di una statua-colosso dedicata al Santo Patrono: "Spiegheremo le ragioni della contrarietà, pronti a sostenere iniziative più rispettose del culto nicolaiano"

"Il dibattito cittadino che si è svolto e a tratti continua in merito alla proposta di realizzare un colosso di 70 metri raffigurante San Nicola da Myra ha mostrato e dimostrato con innumerevoli interventi, precisi, dettagliati e motivati dal punto socio urbanistico, culturale, artistico e dimensionale la contrarietà a tale proposta che porterebbe a snaturare non solo lo skyline di Bari ma, con tale imposizione, la sua natura di città multiculturale e multireligiosa". E da quel dibattito, che nelle scorse settimane ha animato social e testate giornalistiche, che nasce la costituzione del comitato 'Giù le mani da San Nicola': "È per rispetto di tutte le realtà esistenti nella città - spiegano in una nota i promotori dell'iniziativa - che si è deciso di costituirsi in un comitato, composto da laici, cattolici e persone delle più diverse fedi e culture, con l’obiettivo di illustrare in ogni sede le ragioni della contrarietà e, soprattutto, la ricerca e il sostegno ad iniziative più logiche, più consone e più rispettose dello stesso culto nicolaiano".

"L’uso strumentale e dichiaratamente commerciale della consolidata devozione dei cittadini baresi nei confronti del santo patrono è stato denunciato da urbanisti, ambientalisti, semplici cittadini ed associazioni", sottolineano dal Comitato. "La proposta avanzata e resa pubblica invece dall’Accademia nicolaiana coglie lo spirito dei rilievi avanzati e motiva una risistemazione dell’intera area nicolaiana, che annovera oltre il museo, la scuola San Nicola, la chiesa di San Gregorio, il portico dei Pellegrini, la corte del Catapano segno della dominazione bizantina. Ci aggiungiamo il coinvolgimento delle innumerevoli chiesette della città vecchia, purtroppo sempre chiuse, che invece potrebbero attivare un percorso di devozione e di turismo storico che si saldi con il network del Polo delle Arti (Margherita, sala Murat, ex Mercato), costituendo così un unicum turistico-culturale che valorizzi, accanto alla religiosità, anche il volto laico, moderno e inclusivo di questa città, che non si basi sul banale e stereotipato food". "È dunque con questa organica proposta tendente a valorizzare l’intera area che circonda largo Urbano II, che devono misurarsi le istituzioni locali, a partire dal Comune di Bari dal quale ci attendiamo un segno di approvazione", è l'invito lanciato al comitato, aperto alla libera adesione di singoli cittadini e associazioni. 

"Ci attendiamo anche - prosegue la nota - che la Regione Puglia - sia tramite il presidente Michele Emiliano che l’assessore alla Cultura Massimo Bray, sempre attento a questi temi, manifesti il suo pensiero poiché di fronte a tale iniziativa non può rimanere estranea, sia dal profilo socio-urbanistico che da quello più prettamente culturale e di studio e manifestiamo tutta la nostra incredulità e delusione per la proposta di un “parco ludico culturale” inserita dallo stesso ente nella sezione Progetti Speciali nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza della Regione Puglia, dipartimento Turismo, Cultura e Valorizzazione del Territorio nell’area ex Stanic per le stesse ragioni su enunciate mentre ne condivide la parte che guarda le aree della città vecchia" "Cogliamo l’occasione per suggerire al direttore del demanio regionale e al presidente della autorità portuale di dissociarsi dai lavori del comitato scientifico che all’uopo era stato formato dai promotori e che si è riunito presso la stessa addirittura in una “conferenza di servizi” come dichiarato da quel comitato. Lo impongono ragioni di opportunità e l’evidente conflitto di interessi, tenuto conto che la disponibilità di un suolo pubblico non può essere a priori concessa ad una iniziativa privata senza che essa sia stata sottoposta a tutti gli indispensabili passaggi amministrativi, alle valutazioni previste per legge e, specie in questo caso, ad una visione completa della città di Bari".

"Da ultimo, osserviamo che la candidatura di Bari a Capitale italiana della cultura aveva individuato in San Nicola il suo brand identificativo; val la pena rilevare quale valore aggiunto avrebbe rappresentato la proposta essenziale avanzata dall’Accademia Nicolaiana in linea con il fil rouge che avrebbe unito il santo con la modernità. Il Comitato per San Nicola da Myra intende quindi, ancora una volta, mettere in rete le voci e i volti della parte più intima della cultura barese; ne beneficerebbero l’appeal turistico e la valorizzazione e il recupero di secoli di storia cittadina". 

(foto: uno dei rendering pubblicati sulla pagina 'Una statua per San Nicola')

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