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Code e attese lunghe, le farmacie prese d'assalto per i tamponi: "Richieste aumentate del 40%"

Il presidente dell’ordine dei farmacisti di Bari e Bat, D'ambrosio Lettieri: "Ho inviato un'email per concedere aperture straordinarie anche di sabato e domenica per far fronte all'ondata di test antiCovid"

Le attese superano anche l’ora. L’aumento di richieste è del 40 per cento rispetto alle scorse settimane. Le code sono visibili ovunque. Le farmacie di Bari e del resto della Puglia nei giorni di festa devono far fronte all’enorme domanda di test per rilevare i contagi Covid. Molte si sono attrezzate con gazebo e ingressi separati, alcune anticipando e posticipando orari di apertura e chiusura. “Nella giornata di martedì 28 dicembre – spiega Luigi D’Ambrosio Lettieri, il presidente dell’ordine dei farmacisti d Bari e Bat – ho inviato una email a tutti i titolari delle farmacie raccomandando attenzione. Loro, come è accaduto finora, faranno di più del loro meglio. Lo dimostra il fatto che senza l’apporto essenziale delle farmacie sarebbe collassato il sistema. Lo dimostrano anche le criticità dei livelli assistenziali territoriali e ciò che accade in questi giorni”.

Sono circa 700 quelle sul territorio attrezzate per rispondere alla crescente domanda di tamponi (nella giornata di lunedì in Puglia ne sono stati fatti più di 50mila, un record). Alla loro presenza si è aggiunto l’ampliamento del servizio in orari e giorni normalmente di chiusura. “Ho concesso le aperture straordinarie – spiega ancora il presidente dell’Ordine -  che alcuni in qualche caso utilizzano anche di sabato e domenica, nonostante il grande stress vissuto in questo periodo. Le file sono dappertutto e non possiamo certo noi evitarle. Per ora reggiamo. Non possiamo certo mettere le briglia a questa ondata, fin quando sarà contenuta saremo in gradi di dare risposte appropriate ed efficienti alle richieste, se aumentano e superano il 40 per cento in più dei tamponi come negli ultimi dieci giorni è evidente che il sistema incontrerà delle criticità”.

 D’Ambrosio Lettieri sottolinea anche la necessità di ricordare come il tampone, accertato l’esito negativo, non sia un lasciapassare a ogni comportamento in spregio alle misure antiCovid. “Non va dimenticato – aggiunge - che il test rappresenta uno scatto fotografico di quell’istante, dopo due ore la stessa persona potrebbe risultare positiva. Se poi questo accade, bisogna poi comportarsi in modo responsabile e consegnarsi all’autoisolamento in attesa del tampone molecolare dell’Asl. Qui poi interviene un altro problema, dovuto ai tempi per l’esecuzione del molecolare da parte della aziende sanitarie, che portano spesso tempi indefiniti e lunghi, per quelli di conferma sia della positività che della negatività, al termine della quarantena. L’unico aspetto positivo – conclude – è che nella stragrande maggioranza dei casi l’effetto di questo virus, per fortuna, è inferiore a quello di un’influenza stagionale, ma bisogna allo stesso tempo ricordare che l’85 per cento delle persone in terapia intensiva non è vaccinato, e questo conferma la validità della profilassi dei sieri antiCovid”.

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