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Verso il nuovo Dpcm, restrizioni in vigore fino a Pasqua. Ipotesi riapertura per i luoghi della cultura (da aprile)

Il provvedimento, come annunciato dal ministro Speranza, sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile: "Non ci sono le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia". Una prima bozza attesa per domani, quando arriveranno anche i dati del monitoraggio Iss

Una nuova stretta in arrivo, almeno fino al 6 aprile, perché "non ci sono le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia". E' stato chiaro, nel suo intervento ieri in Parlamento, il ministro della Salute Roberto Speranza: il governo non allenterà le restrizioni. "Siamo all'ultimo miglio e non possiamo abbassare la guardia". "La presenza delle varianti - ha spiegato ancora Speranza - condizionerà l'epidemia: la variante inglese è presente nel 17,8% dei casi e sarà presto prevalente e la sua maggiore diffusione rende indispensabile alzare il livello di guardia, ma fortunatamente non compromette efficacia dei vaccini. Le altre due varianti sono più insidiose per la ridotta efficacia dei vaccini. La loro diffusione è minore ma è necessario isolare i focolai".  Il nuovo Dpcm sarà in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile. L'orientamento del governo, dunque, è quello di tenere alta la guardia almeno fino alle festività pasquali.

Domani la bozza, luoghi della cultura riaperti dopo marzo?

In queste ore è in corso l'incontro in videoconferenza tra Governo e Regioni in vista del nuovo provvedimento. La ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini, come riporta Today.it, ha annunciato alle regioni che cambierà il sistema delle ordinanze del ministero della Salute: "Il sistema dei parametri (per definire i colori delle zone in Italia nell'emergenza Covid) si può affinare, ma probabilmente non con il decreto in arrivo, ci vorrà un tavolo tecnico. In ogni caso, per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche, le chiusure non entreranno più in vigore di domenica ma di lunedì". La Gelmini ha anche annunciato che il governo conta di fare avere alle regioni nella giornata di domani, con grande anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, una prima bozza del Dpcm: "Per l'esecutivo Draghi è fondamentale il confronto costante con le Regioni e anticipare le decisioni, in modo da lasciare ai cittadini il tempo necessario per poter organizzare la propria vita".  "Stiamo lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura. Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. È un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione" ha fatto sapere poi la ministra. "Un segnale che speriamo possa presto coinvolgere anche altre attività economiche - ha aggiunto -. Non dobbiamo correre il rischio di dare un messaggio sbagliato ai cittadini, bisogna assolutamente scongiurare la terza ondata. Ma lavoriamo, con fiducia, per un graduale, responsabile e attento ritorno alla normalità".

Pasqua 'blindata': l'ipotesi divieti nel nuovo Dpcm

Ma quali saranno i divieti contenuti nel nuovo Dpcm del governo Draghi? Come sintetizza Today.it, gli spostamenti tra regioni saranno vietati fino al 6 aprile, mentre sarà consentito il rientro al proprio domicilio o alla propria abitazione così come gli spostamenti motivati da ragioni di lavoro,  salute o necessità. Sarà permesso, all’interno della zona gialla in ambito regionale e nella zona arancione in ambito comunale, il trasferimento verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22; per almeno un altro mese non potranno riprendere le attività di piscine e palestre, nemmeno per le lezioni singole come prevedeva il protocollo elaborato dal ministero dello Sport; secondo il parere del Comitato tecnico-scientifico potranno riaprire soltanto quando sarà raggiunto un rapporto di 50 contagiati ogni 100 mila abitanti. La riapertura sarà probabilmente rimandata anche per cinema e teatri, anche se le associazioni dei lavoratori dello spettacolo hanno condiviso con Franceschini un documento più rigido, che venerdì sarà esaminato dal Cts; recarsi nelle seconde case sarà possibile in zona gialla e in zona arancione e vietato nella zona rossa. La Stampa ricorda che le limitazioni al permesso di raggiungere la seconda casa prevedono che all’abitazione di villeggiatura possa avere accesso soltanto un nucleo familiare. La casa di destinazione, inoltre, non deve essere abitata da persone non appartenenti alla famiglia stessa; l’apertura di bar e ristoranti anche dopo le 18, in zona gialla, è destinata a rimanere vietata; chiusura anche dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Si prospetta anche  una proroga del divieto per gli impianti di sci. Rimarrà invece consentito anche in zona rossa fare sport o attività motoria: nelle aree a maggiori restrizioni si potrà fare una passeggiata nei dintorni della propria abitazione, ma chi fa attività sportiva o jogging si potrà spostare all'interno del proprio comune. Rimangono vietati gli sport di squadra e di contatto. Nelle zone arancioni ci si potrà spostare all'interno del proprio comune, mentre nelle regioni in zona gialla è consentito praticare attività sportiva o motoria individuale senza limitazioni all'interno della propria regione. Per chi fa sport di squadra o per i bambini e i ragazzi dello sport di base è consentito andare nei centri aperti ma solo per svolgere allenamenti individuali. 

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