Superiori in presenza a metà da febbraio, i sindacati insorgono: "Pronti a mobilitarci, lesa dignità di insegnanti e operatori"
"In un colpo solo il presidente Emiliano - critica in una nota la Flc Cgil - fa ricadere le relazioni sindacali al punto più basso finora mai registrato"
La Flc Cgil Puglia sul piede di guerra, assieme agli altri sindacati di categoria, per la decisione della Regione Puglia di aprire solo al 50% la didattica in presenza per le scuole superiori pugliesi lasciando ancora la possibilità di optare per quella digitale: "In un colpo solo il presidente Emiliano - critica la Flc Cgil - fa ricadere le relazioni sindacali al punto più basso finora mai registrato. Riepilogare quanto previsto dall’ennesima ordinanza è fin troppo semplice: dal primo febbraio il regime di didattica mista su richiesta delle famiglie, imposto per ordinanza alle scuole pugliesi e che finora aveva colpito solo il primo ciclo, viene per un malinteso senso di 'par condicio' esteso anche alla secondaria di secondo grado".
"Scuola a metà con ddi lesiva della dignità del personale"
"E così - si legge nella nota - possiamo dire che ora in Puglia il cerchio si chiude con una doppia limitazione, nel caso delle superiori: la facoltà attribuita alle famiglie di non far frequentare in presenza le attività didattiche qui si aggiunge ad una riduzione delle frequenze, prevista già a monte e contenuta entro il vincolo del 50% rispetto al totale delle presenze. Riteniamo questa misura seriamente lesiva del lavoro e della dignità di tutto il personale scolastico, docenti, personale Ata, direttori dei servizi e dirigenti scolastici, che quotidianamente si impegnano per arginare gli effetti nefasti della didattica mista sui livelli di apprendimento delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi".
"Per questo motivo - continua il sindacato - ci attiveremo affinché, unitariamente con le organizzazioni sindacali di categoria, si individuino forme di mobilitazione adeguate al livello di attacco che il mondo della scuola pugliese da settimane sta sopportando e che saranno comunicate in una conferenza stampa convocata ad hoc".
Romito (Associazione presidi): "Riproposti vizi delle precedenti ordinanze"
"La nuova ordinanza ripropone i vizi delle precedenti e li estende anche al rientro a scuola degli studenti delle superiori, che potra' avvenire a partire dal primo febbraio prossimo e non da lunedi' 25, come prospettato in un primo momento. Quest'ultimo dato rappresenta l'unica concessione fatta dal presidente Emiliano alle nostre richieste": ad affermarlo è il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi Puglia, Roberto Romito commentando il provvedimento
"Per il resto - aggiunge - si estende alle superiori, la cosiddetta 'libertà di scelta', con l'elemento peggiorativo che tale opzione può essere mutata con deroga richiesta e autorizzata volta per volta dal dirigente scolastico", evidenzia spiegando che "l'ordinanza, secondo noi furbescamente, non si esprime affatto, come chiedevamo, sulla necessita' di assicurare un unico turno di ingresso degli studenti nella scuola superiore, lasciando quindi le scuole nell'incertezza se applicare o meno le varie ordinanze prefettizie adottate "a macchia di leopardo" dai prefetti delle province pugliesi. Rimaniamo in attesa di vedere quale sarà la situazione sul campo in termini di frequenza scolastica e a tale proposito: abbiamo chiesto i dati alla Regione, che li ha rilevati, ma non abbiamo avuto risposta, ci dovremo arrangiare di nuovo con un sondaggio improvvisato su GoogleForms. E rimaniamo soprattutto in attesa della partenza, promessaci per il 1 febbraio, del piano di inserimento nelle scuole dei cosiddetti operatori sanitari scolastici che dovrebbero coadiuvare le scuole nello screening e nell'adozione di tutte le misure organizzative e sanitarie atte a contrastare la diffusione del virus nelle scuole stesse".