rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità San Pasquale / Via dei Mille, 206

Coronavirus e crisi, chiude la Galleria 206: "Ci fermiamo ma è solo un arrivederci"

La galleria d'arte contemporanea chiude la sede di via dei Mille a causa dell'emergenza covid ma è già proiettata verso il futuro: "Ripartiremo meglio di prima. Art bond per sostenerci e combattere la crisi"

Dalla sua inaugurazione, a dicembre 2017, la galleria 206 è diventata progressivamente un punto di riferimento per gli amanti dell’arte contemporanea e della creatività a Bari.

Sfortunatamente neanche questo spazio, che aveva portato una boccata d’aria fresca nel panorama culturale barese, è stato risparmiato dagli effetti dell’emergenza coronavirus: la sede di via dei Mille, infatti, chiuderà i battenti dopo tre anni di attività. Impossibile andare avanti a lungo senza il pubblico, componente fondamentale sia per i propositi, sia per il sostentamento della galleria.

"Questo periodo ha fatto danni, è inutile nascondersi – raccontano a BariToday Pigi Bosna, Michele Calderoni e Fabio Sarcinella, i tre soci fondatori di 206 The Unknownow Gallery -. Con la chiusura forzata avremmo anche potuto provare a resistere ancora per un po’ ma le incognite in ballo erano troppe. È ancora troppo presto per avere certezze relativamente a come e quando riaprire. Non sapendo a cosa andavamo incontro ci siamo detti che forse era il momento giusto per fermarsi e studiare come farci trovare pronti ai cambiamenti che ci saranno dopo la fine di questo momento di crisi”.

"Sono stati tre anni entusiasmanti – continua Bosna ripercorrendo il viaggio che ha portato l’ex officina nel cuore di San Pasquale a trasformarsi in un polo dedicato alla diffusione dell’arte e dei linguaggi contemporanei -. Tutto è partito dal nostro sentimento d’insofferenza per l’assenza di una proposta culturale allargata alla fascia underground, qualcosa che fosse più vicino al nostro stile. È stato allora che abbiamo deciso di metterci in gioco in prima persona. Abbiamo approfittato per dare una dimostrazione a chi possiede i mezzi, ma spesso li usa male, che le cose belle si possono realizzare anche senza grandi capitali a disposizione. Abbiamo dato vita a uno spazio che dal nulla è diventato un riferimento per centinaia di persone, non soltanto a livello locale ma con tanti estimatori in tante altre città italiane e persino all'estero”.

Chiuso in maniera forzata questo primo atto della sua storia, la 206 guarda al futuro con aria di sfida: "Siamo già proiettati sulla ripartenza, stiamo cercando una nuova sede per ripartire meglio di prima. Come sarà la nuova galleria? Troppo presto per dirlo ma cerchiamo un posto che non sia mai stato utilizzato con fini artistici. Un luogo anonimo a cui donare personalità, trasformandolo in un spazio creativo”.

Art bond contro la crisi

E per chi fosse intenzionato a contribuire in prima persona al nuovo inizio di 206, le menti dietro il progetto hanno studiato una soluzione al passo coi tempi: “Nelle scorse settimane si è sentito tanto parlare di coronabond per salvare l’Italia, così abbiamo pensato, perché non creare degli art bond? Con una donazione che può avere importi diversi, chi li acquista riceve in regalo una art mistery box, al cui interno si trovano piccoli lavori degli artisti che hanno esposto da noi. Questa iniziativa va vista come un piccolo investimento per rendere meno incerto il nostro futuro. E in più chi acquista i bond 206, oltre a scommettere su di noi, contribuisce a finanziare anche gli artisti, particolarmente colpiti in questo momento difficile".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus e crisi, chiude la Galleria 206: "Ci fermiamo ma è solo un arrivederci"

BariToday è in caricamento