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Xylella, gli agricoltori lanciano l'allarme: "La diffusione del batterio rallenta, ma la terra di Bari rischia grosso"

Il presidente di Cia Puglia, Gennaro Sicolo: "La possibilità che l’Unione Europea possa archiviare la procedura d’infrazione che pende sull’Italia per i ritardi con cui è stata gestita l’emergenza è una buona notizia, ma ormai la 'malattia killer' degli ulivi è arrivata nel Barese"

"La possibilità che l’Unione Europea possa archiviare, a breve, la procedura d’infrazione che pende sull’Italia per i ritardi con cui è stata gestita l’emergenza Xylella è una buona notizia, anche se al momento siamo ancora al condizionale. La certezza del presente, però, è un’altra: il batterio è arrivato in terra di Bari, dove si usa un’espressione eloquente: le chiacchiere stanno a zero. Per questo crediamo fermamente che occorra nominare un Commissario straordinario capace di imprimere una vera svolta al piano di contrasto e rigenerazione". Non usa giri di parole il presidente di Cia Puglia, Gennaro Sicolo, per rispondere alle dichiarazioni del direttore dell’Osservatorio fitosanitario regionale, Salvatore Infantino, il quale ha delineato un quadro ottimistico sulla lotta al batterio che ha distrutto milioni di piante d’olivo su oltre il 50% del territorio pugliese.

"A Infantino poniamo tre domande - ha spiegato Sicolo - la procedura d’infrazione è chiusa? La Xylella si è fermata o sta andando avanti? Da quale osservatorio sta rassicurando l’opinione pubblica e la politica sul fatto che sia tutto sotto controllo? Dopo le nostre ripetute e circostanziate denunce, qualcosa inizia timidamente a muoversi, ma la Xylella è più veloce. È vero che la diffusione del batterio registra un rallentamento, ma questo non può essere un motivo per bearci, anzi, deve rappresentare un’opportunità da cogliere concretamente e con rapidità per fermare del tutto l’avanzamento. Uno dei rischi enormi e inaccettabili è rappresentato dalla diffusione del batterio in tutto il territorio barese, mettendo la parola ‘fine’ a lettere cubitali sull’olivicoltura pugliese. Ecco perché riteniamo indispensabile la nomina di un commissario o comunque di una autorità con poteri speciali e risorse umane e finanziare adeguate. Come riteniamo indispensabile un incontro, che abbiamo già chiesto più volte da mesi, con il governatore Emiliano per fare un punto sulla situazione della Xylella e per parlare delle azioni immediate da intraprendere dopo 10 anni nei quali è successo di tutto, anche l’impensabile e l’inverosimile".

"Le eradicazioni, i ristori e i reimpianti sono in clamoroso ritardo - ha aggiunto il presidente della sezione pugliese della Confederazioni Italiana degli Agricoltori - Negli ultimi due anni, il lavoro dell’Assessorato all’Agricoltura sul contrasto alla Xylella è stato positivo, ma non è stato sufficiente ad avviare quel circuito virtuoso che dovrebbe vedere tutte le azioni camminare insieme: buone pratiche di prevenzione, eradicazioni, ristori e reimpianti sono azioni legate l’una all’altra, devono procedere più velocemente, perché nelle aree in cui il batterio è presente da più tempo l’olivicoltura si è fermata. Questo significa reddito zero per migliaia di olivicoltori e di frantoiani, campagne desertificate, roghi, paesaggio produttivo e ambientale completamente stravolto, perdita di posti di lavoro".

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