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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Alluvioni e frane nel Barese, l'allarme dei geologi: "Con il cemento e l'asfalto abbiamo alterato l'equilibrio fra suolo e clima"

La presidente dell'Ordine dei Geologi di Puglia, Giovanna Amedei spiega a BariToday: "I fenomeni atmosferici estremi aumenteranno in tutta la Puglia, più del 90% del territorio regionale è a rischio di dissesto idrogeologico. Manca un'efficace pianificazione di interventi a tutela di strutture e cittadini"

"Se non pianifichiamo un serie di interventi sul territorio pugliese, andremo incontro a frane ed alluvioni ad ogni pioggia". È questo l'allarme che lancia la presidente dell'Ordine dei Geologi della Puglia, Giovanna Amedei. Gli eventi atmosferici degli ultimi mesi, infatti, hanno messo a dura prova la resistenza e la permeabilità del suolo regionale, causando criticità anche nel territorio barese.

Alluvioni e frane nel Barese

“Il dissesto idrogeologico ha colpito in maniera significativa, nel recente passato, alcuni Comuni del Barese - spiega Giovanna Amedei a BariToday -. Nello specifico, i comuni di Bitonto, Casamassima, Cassano, Giovinazzo, Gravina, Turi, Sammichele, Ruvo, Palo e Poggiorsini, risultano comuni interessati dai finanziamenti erogati dalla Regione Puglia, per circa 4 milioni di euro, proprio per la messa in atto di interventi per la cura e messa in sicurezza del territorio, finanziamenti erogati nel mese di gennaio 2023. Comuni fortemente danneggiati dal dissesto idrogeologico che hanno visto a Bitonto, ad esempio, l'instaurarsi di frane per le forti perturbazioni piovose, e a Casamassima il danneggiamento di strutture pubbliche, come la sede del Comune, alcune scuole ed anche il cimitero a causa dell abbondante pioggia caduta durante i temporali. Questi sono gli effetti dell'estremo sfruttamento del suolo compiuto dall'uomo: questo consumo smodato del terreno ha reso alcune parti impermeabili e soggette al rischio idrogeologico".

L'edilizia selvaggia rende il suolo debole e impermeabile

"Le costruzioni edili realizzate su terreni che invece dovrebbero essere destinati esclusivamente all'agricoltura o al rimboschimento, bloccano il passaggio dell'acqua nel suolo, causando così l'impermeabilità del terreno - sottolinea la presidente dell'Ordine dei Geologi della Puglia - Senza drenaggio di acqua, il suolo tende a surriscaldarsi molto di più: con l'asfalto e il cemento, infatti, il calore torna in superficie e in aria, determinando così un ulteriore innalzamento della temperatura. Purtroppo manca una legge nazionale che regoli il consumo di suolo e ciò consente all'attività edile di prevalere sulla vegetazione. L'invasione del cemento non permette il classico interscambio naturale che avviene fra suolo e clima che si sostanzia nella fotosintesi. Viceversa abbiamo un suolo sfruttato e reso impermeabile, quindi poco produttivo ed esposto al rischio idrogeologico perché fragile"

L'incuria territoriale

"Nel corso degli anni abbiamo modificato il suolo pugliese - dichiara la geologa - con l'incuria territoriale: l'abbandono delle campagne non ha più permesso una puntuale manutenzione dei corsi d'acqua e degli argini dei fiumi. La cementificazione ha fatto il resto, rendendo impermeabile il territorio.  Per questi motivi adesso i terreni non sono più in grado di drenare l'acqua piovana in maniera efficace e ciò causa alluvioni, frane, e fanghiglia. Il dissesto idrogeologico sarà una criticità sempre più presente anche nell'area del Barese perché le attività messe finora in campo per frenare il problema si sono sostanziate solo in progetti spot".

Gli interventi lenti ed inefficaci

"Gli interventi compiuti nel Barese ed in Puglia - precisa Giovanna Amedei - sono stati effettuati a 'macchia di leopardo' nei comuni interessati dai fenomeni di dissesto idrogeologico: spesso i progetti, approvati e finanziati, tardano ad entrare nella fase di realizzazione. Durante questo limbo, capitano altri eventi alluvionali che quindi rendono questi progetti già obsoleti ed inadeguati prima di essere messi 'in pratica'. Diventa quindi necessario definire nuove attività e predisporre nuovi fondi per sostenerle. Tutta questa lentezza burocratica blocca sostanzialmente la programmazione di contrasto ai fenomeni di dissesto idrogeologico".

Il clima pugliese si sta 'tropicalizzando'

"Il cambiamento climatico è evidente anche nella nostra regione - chiarisce la scienziata - ci stiamo 'tropicalizzando': nei prossimi anni registreremo sempre più fenomeni atmosferici estremi, come cicloni o forti piogge, e ciò renderà il problema del dissesto idrogeologico sempre più evidente, l'emergenza crescerà. Le soluzioni per contrastare il fenomeno sono riconducibili principalmente ad una efficace pianificazione degli interventi e soprattutto bisogna fare in modo che i progetti approvati entrino nelle fase realizzativa con una tempistica veloce. Sarebbe opportuno prevedere, negli uffici tecnici comunali e regionali, la presenza di geologi e di altre professionalità del settore, in modo da predisporre degli interventi efficaci e di monitorare lo stato di salute del suolo. Più del 90% del territorio pugliese è a rischio di dissesto idrogeologico e geomorfologico: frane e alluvioni si ripeteranno nel corso degli anni, sia nei centri urbani che nelle campagne. Non possiamo più permetterci un atteggiamento passivo, dobbiamo mettere in campo attività a tutela del territorio e dell'incolumità degli stessi cittadini".

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