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I medicinali raccolti dalle farmacie donati ai più bisognosi: a Bari un Emporio della Salute per aiutare chi non ce la fa

Francesco Fullone, presidente di Federfarma Bari, spiega come funziona l'iniziativa avviata al Villaggio del Fanciullo per destinare farmaci a nuclei familiari in stato di necessità: "E' il momento giusto per rilanciare questa attività"

“Sono farmaci con confezioni integre, con scadenze lontane, non con modalità di conservazione e garantiti dai farmacisti che li controllano”.Il presidente di Federfarma Bari, Francesco Fullone, spiega come funziona la raccolta di farmaci destinati alle famiglie in difficoltà attraverso le farmacie De Marco, Di Vincenzo, Lozupone, Ragone, Sbiroli, D’Alesio, Fabbroni, Fantozzi, Calò, Antuofermo e Calabrese.

“Sono farmaci intatti, portati alle farmacie che hanno aderito  perché il paziente non ne ha avuto più bisogno per il cambio di terapia, perché guarito o perché purtroppo deceduto. L’iniziativa ha una doppia funzione, la lotta allo spreco e l’aiuto alle tante famiglie in difficoltà che in questo periodo di pandemia sono anche aumentate. Il farmaco, controllato il buono stato della confezione, la corrispondenza della scadenza è garantito dal farmacista e messo a disposizione dell’emporio”.

Si tratta dell’emporio della Salute nel Villaggio del Fanciullo di Bari. È entrato a pieno regime. Lo ha comunicato l’assessora comunale ai Servizi sociali Francesca Bottalico. “Sono circa 1300 i farmaci recuperati grazie al contributo dei cittadini, cui si aggiungono circa 1500 farmaci da banco donati dai baresi. A oggi in meno di un mese sono 106 le persone, tra quelle segnalate dai Servizi sociali e quelle individuate dalle parrocchie della rete della Caritas diocesana, che hanno ricevuto i farmaci necessari in base alle diverse esigenze”.

Fullone ricorda come “i farmacisti siano stati vicini ai cittadini durante la pandemia assolvendo non solo compiti istituzionali, ma garantendo sempre le aperture, dando consigli e indicazioni, prenotando i vaccini ed effettuando anche i tamponi”. L’emporio funziona grazie a un sistema informatico di catalogazione e aggiornamento delle scorte messo a punto per permettere l’accesso dei cittadini inscritti negli appositi elenchi del Comune. È realizzato in collaborazione con Federfarma, Fondazione Banco farmaceutico, Ordine interprovinciale dei farmacisti di Bari e Bat e la Caritas.“È il momento giusto per rilanciare questa iniziativa”, aggiunge Fullone, che sulla possibilità che siano le grandi case farmaceutiche, le cosiddette Big Pharma, a dover anche a contribuire in favore di chi è in difficoltà, sottolinea “non è escluso che ci si possa attivare in questo senso per contributi di dimensioni più grandi, è una strada percorribile che andrebbe valutata e studiata in più aspetti”.

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