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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Energia sempre più cara, le città tagliano i costi. A Bari nessun allarme dal Comune: "No ad azioni spot"

L'assessore comunale ai Lavori Pubblici, Giuseppe Galasso: "Negli ultimi anni abbiamo fatto un lavoro su illuminazione pubblica, scuole e uffici che ci ha consentito di efficientare le spese. Se servirà, comunque, non ci faremo trovare impreparati"

Costi energetici sempre più elevati e il rischio di un autunno 'caldo' (o se preferite al freddo) a causa della guerra tra Russia e Ucraina che potrebbe far salire ulteriormente i prezzi di gas e petrolio, con un effetto devastante sulle tasche degli italiani. Bari non è esente dal dibattito su come fronteggiare i prossimi mesi (complicati) da parte dei cittadini e delle locali istituzioni. 

In altri grandi capoluoghi italiani, infatti, sono state prese alcune misure per non farsi trovare impreparati. Secondo il regolamento approvato dall'Unione Europea nelle scorse settimane, l'Italia dovrebbe ridurre (volontariamente) i propri consumi del 7% entro la primavera 2023. Meno rispetto ad altri Paesi Ue, anche per l'effetto dei buoni livelli di riempimento delle nostre riserve di gas, oltre il 76% del totale, vicine alla soglia del 90% teorizzata per evitare brutte sorprese in caso di forte riduzione o addirittura interruzione delle forniture provenienti dalla Russia.

Città come Firenze, Milano e Bologna hanno già intrapreso azioni di risparmio energetico, dalla riduzione dell'orario di accensione del riscaldamento all'aumento dei gradi dei condizionatori negli uffici comunali, fino (ed è il caso del capoluogo toscano) al divieto di tenere aperta la porta d'ingresso per le attività commerciali che adoperano l'aria condizionata. In alcuni casi è stata ridotta anche l'illuminazione artistica per alcuni monumenti.

A Bari, per ora, non sono in vista ordinanze di questo tipo, come spiega l'assessore cittadino ai Lavori Pubblici, Giuseppe Galasso: "Qui - spiega a BariToday - abbiamo adottato da tempo una politica che ci ha consentito di tagliare i consumi di energia elettrica, ad esempio, per l'illuminazione stradale e di risparmiare efficientando ad esempio scuole e altri impianti comunali. Non guardiamo a misure estemporanee ma ad un discorso più ampio".

La situazione in città: scuole, strade e uffici

Tra gli esempi dell'assessore quello riguardante i proiettori a led che hanno sostituito in parte della città le vecchie lampade 'arancioni': "Su 30mila corpi illuminanti - rimarca - ne abbiamo cambiati un terzo, con un risparmio del 50% ottenuto con questo tipo di luci. Zone come il Murattiano hanno fatto registrare questi livelli di taglio dell'energia effettivamente consumata, compensando anche un aumento dovuto all'espansione della nostra città e all'installazione della pubblica illuminazione in zone nuove, come ad esempio Sant'Anna".

Galasso cita anche altri casi 'virtuosi': "I semafori stradali, fino a poco anno fa, erano con le scocche in plastica, un materiale diventato recentemente più costoso. Già da qualche tempo li abbiamo sostituiti con quelli in alluminio che durano molto di più e ci consentono un risparmio dei costi anche legati ovviamente all'energia, avendo adoperato luci a led". Un'altra fetta di riduzione degli sprechi dovrebbe arrivare da scuole e uffici comunali: "Gli interventi di manutenzione degli istituti e degli edifici già contengono - sottolinea l'assessore - provvedimenti e lavori improntati all'efficientamento, come l'installazione di impianti fotovoltaici nelle scuole. Ce lo chiede anche il Pnrr per ottenere i fondi. Oltre ai cantieri in corso nei plessi, in via di ultimazione, prevediamo per gli uffici del Comune una riqualificazione degli infissi per contenere il calore. Il progetto è già nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche e nei prossimi mesi sarà in gara".

Al di là della programmazione già in corso, cosa fare in caso di crisi energetica improvvisa? Dal Comune nessun allarme: "Sugli impianti di illuminazione pubblica - spiega Giuseppe Galasso - ad esempio, si potrà intervenire con facilità poiché sono telecontrollati. In molti casi già abbattiamo l'intensità luminosa e riduciamo il consumo nelle ore in cui non circola praticamente nessuno. Se sarà il caso, in futuro, prenderemo altre decisioni - conclude - ma per ora non servono azioni spot".

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