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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Dalla "colpa" di Liliana Segre all'allarme di Giorgio Parisi sul clima: la prima prova della maturità per gli studenti baresi

Il ritorno della prova scritta di italiano per la maturità dopo la pandemia vissuta tra tensioni e soddisfazione per gli studenti dei licei Flacco e Scacchi di Bari

Alcuni hanno preferito poggiarsi sulle proprie certezze letterarie, quelle legate alla prosa di Giovanni Verga. Ma buona parte ha provato ad addentrarsi su temi attuali, pur con riferimenti storici: le parole della senatrice Liliana Segre su razzismo e discriminazione, la cultura digitale e dei social e il potere della musica. Sono le tracce più gettonate tra gli studenti che hanno affrontato la prima prova scritta dell’esame di maturità, tornata in queste modalità dopo i due anni condizionati dall’emergenza della pandemia Covid. Sono state scelte soprattutto tra i ragazzi delle quinte del liceo classico Flacco e dello scientifico Scacchi di Bari. Visi stanchi quelli all’uscita dopo le sei ore di prova ma comunque soddisfatti, perché il ventaglio dei temi proposti sembra aver accontentato un po’ tutti.

“Ho scelto il tema su Liliana Segre – racconta Simona Monno, della quinta A del Flacco – perché era la traccia che meglio mi permetteva di parlare delle discriminazioni ancora esistenti nel mondo attuale. Mi riferisco a quelle che subiscono ad esempio le persone omosessuali, che non possono ancora esprimere liberamente i loro sentimenti. Ma anche al razzismo presente ancora nei confronti dei migranti”. Temi che Simona assieme ai suoi compagni di classe, ha affrontato soprattutto nelle ore di educazione civica. Di qui la scelta anche di Federica Amoruso, sua compagna di classe.

“Era la traccia che più mi ispirava, con la quale potevo raccontare del contesto storico in cui sono avvenute le discriminazioni nei suoi confronti e della sua famiglia. Le sue parole ci fanno comprendere che l’essere differenti, ebrei nel suo caso, può essere vista come una colpa, ‘La colpa di essere nati’, dice”. Luca Fratino della quinta B racconta come la traccia gli abbia permesso invece di scrivere del razzismo e la discriminazione di Stato in tempi più recenti rispetto alle leggi razziali italiane fasciste e ai crimini compiuti assieme al nazismo. “Mi sono ricollegato – spiega - all’Apartheid in Sud Africa perché ritengo sia un esempio più attuale di ciò che può accadere e poi perché era previsto come possibilità di collegamento con la traccia”. Altri ragazzi all’uscita raccontano come abbiano invece escluso tracce differenti, considerate troppo lontane e difficilmente argomentabili. Eppure Silvia Baldasare ha deciso di cimentarsi sul tema della musica “l’unica che può farci vivere emozioni nell’epoca dei social”, riferendosi a Musicofilia di Oliver Sacks. “Si trattava di comprendere il suo brano e cercare di spaziare, mi interessava molto poter scrivere delle distanze che la musica può ancora dare rispetto ai social e al mondo del web”. Mondi che invece hanno attratto Flavio Luisi, anche lui della quinta A. Al termine della maturità vuole scriversi a Scienze della comunicazione. Vorrebbe diventare un telecronista sportivo. Ma intanto ha affrontato il tema della Identità digitale.

“Internet è il posto dove si può essere ciò che si vuole, raccontava il testo che ci hanno presentato, il luogo dove i nostri difetti sono eliminati, assieme alle caratteristiche che pensiamo non possano piacere alle altre persone. La traccia ci chiedeva di trattare anche i pericoli che si possono nascondere nel web e sui social, quelli per gli anziani potenziali vittime di truffe e quelli per i più giovani, a rischio isolamento”. Anche Alessia Boccomino si è cimentata tra argomenti riguardanti le nuove tecnologie e l’interconnessione “perché riguardano da vicino noi giovani, l’ho sentita più mia come traccia e mi sono sentita più libera di esprimermi”. Alessia ha sottolineato gli aspetti positivi e negativi della tecnologia, che durante la pandemia è servita a rimanere in contatto con la scuola e gli amici, ma che allo stesso tempo può prendersi buona parte del proprio tempo.

Anche i ragazzi dello Scacchi hanno privilegiato per lo più la traccia che citava Liliana Segre, ma allo scientifico c’è chi come Andrea Favia, Gianluca Tunzi e Marco Leon Carli ha puntato sull’importanza del discorso del fisico premio Nobel Giorgio Parisi fatto alla Camera dei deputati lo scorso anno sulla crisi alimentare, energetica e sul cambiamento climatico.

“Abbiamo citato anche il ministero della Transazione ecologica e le potenziali scelte su carbone e il ritorno al nucleare”, spiegano e nel frattempo dibattono tra loro. Misure che ritengono necessarie e sulle quali hanno discusso anche nelle ore di educazione civica. Ma c’è anche chi ha puntato su un super classico, Verga e l’analisi del testo della novella Nedda. II motivo? “Mi sono preparato bene sulla teoria, mi sono attenuto alla corrente del Verismo e mi sono collegato ad altri autori, ma soprattutto perché preferisco più la matematica, mi rifarò domani”.

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