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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Esenzione del vaccino antiCovid, i medici di base Fimmg: "Non è nostro compito, dal 30 settembre si rischia il caos"

"Non vorremmo - spiega il segretario Monopoli - che i pazienti ai quali non è stato somministrato il vaccino dai medici degli hub richiedano a noi l’esenzione, una soluzione potrà venire dall'obbligo vaccinale"

I medici di base continuano a rifiutare l’ipotesi di essere incaricati per il rilascio del certificato di esenzione dei vaccini. Dopo l’intervento dell’intersindacale Fp Cgil medici SIMeT, Smi e Snami Ugs medici anche la Fimmg Puglia chiede il rispetto della circolare ministeriale sulla competenza al rilascio del certificato dell’esenzione dal vaccino antiCovid. Lo fa attraverso una nota del segretario Donato Monopoli che prese carta e penna ha scritto all’assessore regionale alle Politiche della Salute, Pier Luigi Lopalco, e ai direttori generali delle Asl di Puglia.

“Come da indicazioni ministeriali, sono i medici vaccinatori (medici dei servizi vaccinali, Medici di medicina generale e Pls che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione), a dover emettere il certificato di esenzione alla vaccinazione antiCovid 19. Questo anche per la tutela della salute del cittadino, dato che la valutazione sulle condizioni di salute che possono consentire, sconsigliare o posticipare la vaccinazione devono essere effettuate al momento dell'anamnesi e della raccolta del consenso informato. Infatti – è scritto ancora nella lettera-, non essendoci in Italia l’obbligo di vaccinazione, la rilevazione di un’eventuale esenzione non può essere fatta in via preventiva, ma solo nel momento in cui un cittadino decide di vaccinarsi e si presenta nell’hub vaccinale. In tale contesto, il medico vaccinatore ha l’obbligo di inserire l’eventuale controindicazione nel database, ai fini del rilascio del green pass”.

Del resto i medici sottolineano come abbiano terminato il loro compito all’interno della campagna vaccinale e che le eventuali certificazioni siano destinate a categorie particolari di pazienti. “Fermo restando che al 30 settembre – spiega Monopoli – saremo punto e a capo perché terminerà la validità del certificato, non vorremmo che i pazienti ai quali non è stato somministrato il vaccino dai medici degli hub richiedano a noi l’esenzione. I casi per i quali possiamo adempiere a un’ulteriore compito burocratico, con i dati da caricare sul portale, sono limitati e previsti dalla circolare ministeriale del 4 agosto. Come a chi ha avuto una reazione allergica dopo la prima dose di vaccino o sia dichiaratamente allergico verso qualsiasi componente del vaccino, la sindrome Guillain Barrè o l’essere affetti da miocardite, l’infiammazione del velo che ricopre il cuore. Al di là di questi casi non spetta a noi rilasciare la certificazione. Una situazione burocratica intricata – conclude Monopoli- dalle disposizioni della Regione che invece chiamano in causa noi medici”. Situazione che dal 30 settembre, senza un intervento governativo, ripartirà da zero con le conseguenti problematiche.

“Una soluzione – precisa ancora Monopoli – sarebbe l’obbligo vaccinale, che dopo l’ok definitivo dell’autorità sanitaria statunitense al vaccino Pfizer e la conseguente assimilazione del nullaosta dall’Ema europeo, è possibile attuare per la fine del periodo sperimentale”.

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