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Il coronavirus stravolge San Nicola: niente folla e assembramenti, dirette social e tv per salvare in parte la festa?

Si attende il nuovo decreto per decidere come organizzare le giornate dal 6 all'8 maggio: dialogo continuo tra Comune, Padri Domenicani, Curia e organizzatori. Di fatto impossibili corteo storico e quasi tutti gli appuntamenti in programma

Caravella il 6, 'dì' dei 'Forestieri' il 7 e dei Baresi l'8: da sempre i tre giorni della Sagra di San Nicola rappresentavano una certezza granitica per la città di Bari, un triplo appuntamento tra sacro e religiosità civile capace di unire tutta la città nel nome del Patrono. La pandemia da coronavirus, in pieno svolgimento anche in Italia, seppur in calo, ha compromesso per il 2020 anche l'appuntamento più caro ai baresi: impossibile immaginare tra un mese la folla di gente sul lungomare, il corteo storico, i fuochi pirotecnici visti da decine di migliaia di persone che assaporavano il primo assaggio d'estate tra le luminarie di piazza del Ferrarese e le bancarelle.

Il decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte impedisce assembramenti per evitare la diffusione del covid-19: il provvedimento scadrà il 13 aprile e verrà rinnovato per qualche altra settimana. Dai primi di maggio ci potrà essere un iniziale allentamento ma l'orizzonte temporale è troppo stretto per salvare la Sagra, almeno per come l'abbiamo sempre vissuta. In questi giorni è attivo il dialogo tra Comune, padri Domenicani e Curia, per trovare un modo, comunque, di regalare ai baresi un po' della Festa, seppur nel rispetto assoluto delle norme che saranno in vigore. "Purtroppo - spiega a BariToday l'assessore cittadino alle Culture, Ines Pierucci - non sarà come gli altri anni. San Nicola è il momento in cui si apre la stagione, in cui ci si incontra davvero tutti.  Questo aspetto va in contrasto con l'attuale emergenza".  Dopo il rinnovo del decreto, dopo Pasqua, si farà il punto della situazione per prendere le decisioni opportune, in linea con le intenzioni del governo che saranno attive ai primi di maggio.

Al momento è difficile fare ipotesi: i riti religiosi, seppur in sicurezza e a porte chiuse, potrebbero essere effettuati senza particolari difficoltà, salvaguardando così una parte della tradizione, quella più sacra. Decisamente complicato, invece,  l'aspetto legato alla città, alla Statua e al Quadro trasportati sul mare e agli altri appuntamenti civili: il decreto farà chiarezza fin dove Comune, Padri Domenicani, Curia e organizzatori potranno spingersi. Con grande probabilità, però,solo  l'aspetto virtuale potrà essere d'aiuto, avvicinando i baresi, magari con dirette in tv e sui social: "Si possono anche immaginare - aggiunge Pierucci - delle forme nuove, valide anche per il futuro, sfruttando al meglio la tecnologia e l'innovazione". Il riferimento, in questo caso, non è solo legato ai riti, ma anche ad appuntamenti più spettacolari come il corteo storico, il cui bando aveva visto, a inizio marzo, la presentazione di una sola offerta e l'aggiudicazione da parte della società proponente: "Molta gente lo guarda anche da casa  - dice Pierucci -. Un passo in avanti potrebbe essere  la creazione di una versione tecnologicamente innovativa, nonostante la rievocazione rappresenti un aspetto intimo e delicato da onorare al meglio. In ogni caso, dobbiamo tenere conto anche di una gara da rispettare, con una società che giustamente attende delle risposte". E pensare che, proprio per il 2020, il Comune stava sondando l'idea di coinvolgere tutti e 5 i Municipi per la 'caravella', dopo tante richieste da parte dei baresi: una vera e propria beffa.

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