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Venerdì, 29 Marzo 2024

Con gli occhi bendati in via Sparano: un flash mob per scoprire la città vissuta da chi non vede

L'iniziativa lanciata da Antonio Giampietro, docente non vedente: i partecipanti hanno seguito un percorso-guida lungo la strada, "per scoprire un modo nuovo di assaporare la città e mostrare che Bari può essere di tutti"

Con gli occhi bendati e le mani poggiate sulle spalle della persona davanti a sè, un vero e proprio trenino umano per lasciarsi guidare in una passeggiata 'al buio' lungo una delle strade più frequentate della città: via Sparano. Un insolito flash mob, quello andato in scena questa mattina nella strada principale dello shopping barese, nato con un obiettivo: sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell'accessibilità.

Ad organizzare l'iniziativa un docente non vedente, Antonio Giampietro, promotore della pagina Facebook 'Non vedo che Bari', che aspira a diventare una piattaforma programmatica in vista delle prossime Comunali. "Abbiamo messo su il progetto Non vedo che Bari con l’obiettivo di valorizzare quelli che sono i luoghi più belli della città e avvicinare Bari ai suoi cittadini - spiega Giampietro - Per questo la prima iniziativa che lanciamo è quella di una passeggiata Non Vedo che Bari in via Sparano, per far scoprire ai baresi un nuovo modo di assaporare la città e mostrare loro che Bari può essere davvero di tutti".

Un modo quindi per toccare temi delicati e importanti come quello dell'accessibilità e delle "barriere": non soltanto quelle fisiche, che ostacolano l'accesso ai luoghi da parte di chi è portatore di disabilità, ma anche quelle immateriali, culturali. "Quello di oggi è stato il primo passo di una comunità in cammino. Abbiamo voluto “mostrare” Bari con occhi diversi, percorrendola bendati, sperimentando i percorsi pedonali di una via che è stata completamente ridisegnata", commenta Giampietro. "Questa passeggiata - prosegue - ci ha aiutato a comprendere come si possa accedere ai luoghi in maniera più facile e come l'accessibilità sia la cosa fondamentale per una città: fare comunità significa partire da qui, sperimentare insieme la fiducia verso l'altro. Passeggiando insieme con i ragazzi bendati abbiamo scoperto come sviluppare empatia verso il cittadino significa costruire una comunità sincera che funziona. La crescita di una comunità non passa solo dall'abbattimento delle barriere architettoniche, ma soprattutto dal superamento di quelle mentali, che sono più difficili da combattere e si combattono con la costruzione di cultura".

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