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Attualità Murat / Piazza Cesare Battisti

Transgender day of remembrance, a Bari il flash mob in ricordo delle vittime della transfobia

L'iniziativa si è tenuta nel pomeriggio di sabato 20 novembre in piazza Cesare Battisti: attivisti hanno appeso cartelli con i nomi e statistiche sull'uccisione di componenti della comunità Lgbtqi nel mondo

Anche Bari celebra il 'Transgender day of remembrance' e lo ha fatto sabato 20 novembre con un particolare flash mob dedicato proprio alle vittima della violenza transfobica. A partire dal tardo pomeriggio sono quindi comparsi in piazza Cesare Battisti - a pochi passi dall'ingresso del Dipartimento di Giurisprudenza - alcuni cartelli che indicavano i nomi delle vittime della transfobia nel mondo, oltre a statistiche per dimostrare come il fenomeno sia fortemente diffuso anche in Italia.

Durante il flash mob sono stati anche ripetuti i nomi delle vittime al megafono, oltre ad ospitare alcuni interventi di approfondimento sul fenomeno. "In questo periodo l'attivazione delle associazioni è fondamentale per garantire i diritti delle persone Trans e di tutte le persone LGBT+ nella nostra città: dal disegno di legge regionale contro l'omotransfobia, al reperimento dei fondi per il progetto di un centro antiviolenza per persone LGBT+, alla possibilità della stabilizzazione dell'ambulatorio 'Day Hospital per la Disforia di Genere' - spiega Gennaro Cifinielli dell'associazione studentesca Link Bari - Tutti progetti concreti, per i quali le associazioni hanno lottato tanto, e sperano di poter presto vedere pienamente attivi. Una grossa parte del lavoro, però, è ancora da portare avanti in scuole e università". Da parte degli studenti la richiesta è di lavorare con le istituzioni accademiche per il miglioramento di strumenti come la 'carriera alias', ovvero la possibilità di vedere sulla propria carriera accademica il nome scelto e il genere di appartenenza, e non quelli anagrafici. "L'esistenza di un regolamento per il rispetto degli e delle studenti trans non è sufficiente se chi lo deve attuare non ci presta attenzione. Solo la sensibilità e l'educazione dell'intera comunità accademica può fare la differenza". ""Il giorno del ricordo nasce proprio per ricordare chi ha pagato il prezzo più alto dell'odio transfobico, ovvero perdendo la vita - aggiugne Carolina Velati di Zona Franka - La stragrande maggioranza delle vittime di omicidi a sfondo transfobico sono donne trans, un elemento che ci riporta alla stessa matrice misogina dei femminicidi. Oggi abbiamo bisogno tanto di strumenti per riconoscere la transfobia come crimine d'odio, quanto di percorsi per fare sì che le persone trans possano autodeterminarsi e non essere isolate in contesti a loro ostili: ad esempio l'accesso al lavoro, scuole e università inclusive, ai servizi per la salute; per chi già si trova in contesti di marginalità politiche di welfare forti, soprattutto attraverso le case rifugio" 

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