'Furbetti' dei vaccini in Puglia: dai casi di minori nelle liste alle verifiche sugli elenchi degli operatori sanitari
Le verifiche sulle presunte irregolarità nelle somministrazioni dei vaccini in Puglia: Bari e Bat le province in cui sarebbero state rilevate le maggiori criticità
Da coloro che avrebbero ottenuto il vaccino anticovid come operatori sanitari e socio-sanitari pur non appartenendo effettivamente alle categorie, alla presenza di almeno una quindicina di minori nelle liste dei vaccinati in Puglia tra la fine di dicembre e metà febbraio. Sono alcuni degli elementi che emergerebbero dagli accertamenti condotti dal Nirs (il Nucleo Ispettivo Regionale Sanitario) per individuare eventuali irregolarità nella prima fase delle somministrazioni dei vaccini anticovid in Puglia.
I riscontri vanno avanti, ma da una prima fase di verifiche alcuni elementi sembrano consolidarsi. Come appunto la divergenza tra il numero di coloro che sulla carta risultano vaccinati come personale sanitario e quella dei professionisti effettivamente appartenenti alle categorie in Puglia. Sulla base degli elenchi forniti dagli Ordini professionali, gli ispettori hanno provveduto a 'sfrondare' le liste, depennando coloro che effettivamente avevano diritto al vaccino. Anche se all'appello mancherebbero ancora alcuni elenchi, da una prima ricognizione resterebbero ancora fuori alcune migliaia di 'operatori sanitari': una differenza che sostanzialmente confermerebbe la presenza di 'abusivi', finiti nelle liste pur non avendone diritto.
Sulle presunte irregolarità nelle somministrazioni dei vaccini in Puglia, parallelamente agli accertamenti amministrativi del Nirs, indagano i Nas e la Procura di Bari, con un'inchiesta coordinata dal pm Baldo Pisani. Tra i punti su cui dovrà essere fatta chiarezza, come detto, anche la questione relativa ai minori presenti tra i nominativi. Inoltre, ci sarebbero anche casi di chi avrebbe appositamente sfruttato l'iscrizione a una associazione di volontariato per ottenere il vaccino, inizialmente concesso ai volontari prima che una circolare regionale ne circoscrivesse il diritto solo a coloro che operano nel servizio 118, nel servizio di emergenza-urgenza o che portano le bombole a casa di pazienti Covid. Guardando a quanto emerso sul territorio regionale, le province di Bari e Bat risulterebbero quelle in cui sono stati rilevati più casi anomali, mentre Lecce e Brindisi le più 'virtuose'.
"Le criticità riscontrate sono state diverse - commenta l'avvocato La Scala, che in merito agli accertamenti in corso non si sbilancia - ma va anche constatato che la Regione Puglia, man mano che ne ha preso conoscenza, è intervenuta tempestivamente per porvi rimedio".