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San Nicola è 'U sand nèst', i colori e i suoni della Festa (nonostante la quarantena) nel nuovo brano degli Hora Prima

I cinque componenti (Francesco Bux - batteria, voce e testi, Roberto Gomes - voce e tastiere, Domenico De Zio - chitarra - Valeria Tritto - basso, Gianluca De Bene - chitarra), hanno composto un vero e proprio omaggio al culto nicolaiano e alle tradizioni baresi

La Festa di Maggio per quest'anno non ci sarà: ma per Bari e i baresi, San Nicola resta 'u sand nèst', il nostro santo, simbolo non solo religioso ma anche di una città e della sua storia. Una Sagra in 'quarantena' per l'emergenza coronavirus non ferma l'arte e la musica. Anzi, diventa occasione per sperimentare nuove forme espressive e sonore, grazie alla tecnologia che consente di annullare le distanze. Gli Hora Prima, band barese specialista del progressive, già autrice di un progetto musicale sul Patrono di Bari, ha realizzato un nuovo singolo ispirato alla figura del Santo.

I cinque componenti (Francesco Bux - batteria, voce e testi, Roberto Gomes - voce e tastiere, Domenico De Zio - chitarra - Valeria Tritto - basso, Gianluca De Bene - chitarra), hanno così scritto e interpretato il brano intitolato proprio 'U sand nèst', omaggio al culto nicolaiano, realizzando anche un video 'quarantena' dalle proprie case: "Mi sono immerso nella folla - spiega Francesco Bux a BariToday - , sono diventato parte di essa e mi sono lasciato trasportare nel flusso di gente che cantava e applaudiva la lignea rappresentazione del santo. La statua danzava al ritmo della banda e tutte le persone esprimevano la loro ammirazione per il santo. Il clima euforico e la moltitudine di culture mi pervadevano. Così mi è bastato ascoltare..."Cuss iè u sand nèst!" esclamava un signore, e così è venuto fuori il titolo. Guardando la statua, la stessa sin dall'800, ho riflettuto su quante volte abbia visto la città cambiare ed evolversi negli anni, e di come, in fondo, noi baresi non cambiamo mai e cerchiamo sempre la Sua benedizione".

"La musica - racconta Bux - è venuta molto spontaneamente. Volevo che il brano suonasse come una canzone popolare, come una canzone da cantare tra la folla, immersi nel clima di festa. Così mi è bastato ripercorre l'euforia che mi aveva lasciato quell'esperienza e, accordi e melodia sono fluiti immediatamente Il brano cmq ha una vena ironica che 'serpeggia' al di sotto. È di sicuro una raccolta di emozioni positive e di ammirazione verso il santo. Ma, come esprimo nel ritornello, è una sorta di caricatura verso il barese, il quale si ricorda del santo quando è in cattive condizioni. Allora iè u sand nèst.. Altrimenti è il santo dei forestieri". La 'quarantena', con le sue durezze e preoccupazioni, per gli Hora Prima si è trasformata in un 'ritiro creativo' in cui poter sperimentare e comporre: "Il brano - fa notare Domenico De Zio -, seppur in forma embrionale, esisteva già dallo scorso anno ma è stato proprio durante questa quarantena, un po' per la voglia di accorciare le distanze ma anche per il bisogno di continuare a lavorare, che abbiamo deciso di rifinirlo e registrarlo 'a distanza' proiettando la realtà della sala prove ad una dimensione di palco virtuale".

Già, la dimensione virtuale, quella che purtroppo caratterizzerà la Festa di San Nicola 2020, senza corteo, luminarie, processioni e tutto ciò che rappresenta l'aspetto popolare tipicamente barese: "L'assenza di una festa talmente radicata nella storia e nelle tradizioni dei baresi - aggiunge De Zio - è certamente un evento eccezionale dettato dai rischi dell'attuale situazione sanitaria. Non sarà possibile, almeno per quest'anno, rivivere le tradizionali atmosfere e gli scenari che accompagnano da sempre la vita della città nei giorni di festa, colori ed immagini dalle quali trae ispirazione una buona parte del nostro lavoro. L'anno scorso eravamo sul palco in piazza Diaz con il mare alle spalle e la città che ascoltava la nostra musica, quest'anno dobbiamo accontentarci di rivivere quei ricordi e convivere tutti un po' più a distanza ma sempre legati dall'amore per questa città e dalla voglia di ricominciare".

Ricominciare sì, ma come? I concerti e le esibizioni dal vivo sono al momento congelati, in attesa della fine di questa pandemia. In questi mesi sarà dunque obbligatorio, per gli artisti, esplorare nuove soluzioni, anche per non far precipitare nella crisi più nera un settore che dà lavoro a tanti. E' fondamentale, quindi, non fermarsi e cogliere le opportunità anche in un momento difficile come questo: "La musica - analizza Domenico De Zio -, come un po' tutte le arti, è come un dialogo e si completa quando raggiunge il suo scopo, essere vissuta ed ascoltata dal suo pubblico. Ovviamente in un periodo di distanziamento sociale come quello che stiamo vivendo è diventato impensabile organizzare un concerto o un qualsiasi evento dal vivo, fulcri, solo fino a qualche mese fa, del mondo della musica. Sarà quindi un periodo di compromessi, soprattutto per la musica live, nel quale bisognerà reinventarsi il proprio palcoscenico in attesa di poter tornare a calcarne uno vero. Dobbiamo essere pazienti, con la musica non possiamo far sparire il virus ma possiamo fare in modo che una volta terminata l'emergenza la gente continui a cantare".

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