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Giovedì, 28 Marzo 2024
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All'Istituto Tumori di Bari un immunologo di una università iraniana: il progetto di ricerca durerà sei mesi

Si tratta di Afshin Derakhshani, specializzato nella valutazione degli aspetti immunologici delle neoplasie solide, in particolare per le neoplasie del colon retto, dello stomaco e del fegato

Un immunologo internazionale, ricercatore dell'Immunology Research Center dell'Università di Scienze Mediche di Tabriz (Iran), lavorerà per sei mesi a fianco dei dottori dell'Istituto Tumori di Bari. Si tratta di Afshin Derakhshani, specializzato nella valutazione degli aspetti immunologici delle neoplasie solide, in particolare per le neoplasie del colon retto, dello stomaco e del fegato, che sarà ospite del 'Giovanni Paolo II' di Bari grazie a un accordo, firmato più di un anno fa, tra l'Istituto Tumori e l'Università iraniana. Accordo finalizzato allo scambio di ricercatori e professori in visita per lo sviluppo di comuni programmi di ricerca. Grazie a questo accordo di collaborazione, i team di ricerca barese e gli omologhi iraniani hanno già pubblicato più di 20 lavori su riviste scientifiche ad elevato impact factor.

Tutta l’attività di studio e ricerca sarà coordinata da Nicola Silvestris, professore associato in oncologia medica dell'Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' di Bari. Ai lavori di ricerca parteciperanno anche i ricercatori del Dimo, il Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologica Umana dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, guidati dai docenti Angelo Vacca, Vito Racanelli, Antonio Solimando. Concluse le pratiche burocratiche per l’ingresso in Italia, il ricercatore sarà a Bari da giugno.

"Accogliamo giovani ricercatori, nuove competenze, nuove prospettive di studio - commenta a riguardo il commissario straordinario, Alessandro Delle Donne - perché crediamo fermamente che lo scambio di conoscenze e i reciproci contributi di ricerca possano porre le basi per nuovi e rilevanti prospettive per la ricerca medica. Oltre alla collaborazione con l’Università iraniana, sono in corso collaborazioni con altri istituti esteri, europei e non solo. La ricerca scientifica del nostro Istituto ha, da sempre, una vocazione internazionale che vogliamo rafforzare e consolidare".

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