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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Infezioni Sars-Cov-2 e protezione vaccinale tra gli operatori sanitari, anche un team barese nello studio internazionale

La ricerca condotta su 60mila addetti di 12 centri europei sul ruolo protettivo svolto dal vaccino. Interessanti i dati relativi ai circa 6mila operatori del Policlinico, tra i quali si è registrato il più basao numero di contagi: 0,6%, a fronte di un valore medio dell’1,2%

C'è anche un team di ricerca barese nello studio internazionale su  incidenza del vaccino e fattori di rischio condotto su 60mila operatori sanitari di 12 Centri Europei. La ricerca, come spiega l'Università di Bari, "dimostra inequivocabilmente il ruolo protettivo svolto dal ciclo vaccinale completo (prima e seconda dose del vaccino anti-COVID-19)", con un risultato particolarmente significativo proprio per l'Uniba: "Tra i circa 6.000 operatori sanitari vaccinati afferenti all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale Policlinico di Bari si è registrato il più basso numero di infezioni, pari allo 0,6%, a fronte di un valore medio complessivo osservato nell'intera coorte in esame pari all’1,2%".

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista internazionale “Vaccines” (MDPI): si tratta di uno Studio Multicentrico Europeo dal titolo “SARS-CoV-2 Breakthrough Infections: incidence and risk factors in a large European Multicentric Cohort of Health Workers”, cui ha preso parte un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Bari  Aldo Moro, composto da: Luigi Vimercati (coordinatore del gruppo di ricerca di Bari), Silvio Tafuri, Luigi De Maria, Pasquale Stefanizzi, Antonio Caputi, Stefania Sponselli.

Lo studio, approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dal Comitato Etico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive (INMI) “Lazzaro Spallanzani”, è stato condotto su una delle più ampie casistiche a livello internazionale, rappresentata da oltre 60.000 operatori sanitari afferenti a 12 Centri Europei dediti all’assistenza sanitaria ed alla ricerca scientifica.

I risultati "attestano inequivocabilmente il ruolo protettivo svolto dal ciclo vaccinale completo (prima e seconda dose del vaccino anti-COVID-19) nei confronti dell’infezione da SARS-CoV-2. La ricorrenza di un titolo anticorpale più elevato, indotto dalla vaccinazione, riduce ulteriormente il rischio di infezione. La protezione offerta dal vaccino è risultata inoltre più elevata nei soggetti che avevano contratto l’infezione in epoca antecedente al vaccino, nonché nelle fasce di età più avanzate. Il rischio di infezione post-vaccino, infatti, si riduce di circa il 20% per ogni decade di età aggiuntiva".

E’ tuttora in corso l’analisi del rischio di infezione nei soggetti sottoposti alla dose booster di vaccino anti-COVID-19. Al seguente link la pubblicazione: https://www.mdpi.com/2076-393X/10/8/1193

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