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Bimbi e genitori insieme in aula per i primi giorni di asilo: nel nido Montessori di Carbonara si sperimenta il 'metodo svedese'

L'inserimento partecipato prevede l'affiancamento del genitore in tutte le attività svolte dai piccoli durante i primi 3 giorni nella scuola materna. L'assessora Romano: "Se la sperimentazione darà esiti positivi, potremo estendere la pratica a tutti i nidi cittadini"

Un metodo alternativo, importato dalla Svezia, per favorire l'inserimento dei piccoli all'interno delle nuove classi. L'asilo nido Montessori del quartiere Carbonara, a Bari, ha scelto di seguire i precetti scandinavi che prevedono la presenza continua del genitore nelle prime fasi che vedono il bambino interfacciarsi con il nuovo mondo didattico. 

L'inserimento tramite 'metodo svedese' si svolge in tre giorni, nel corso dei quali bambino e genitore trascorrono l'intera giornata al nido, esplorando insieme l’ambiente, confrontandosi con le educatrici e gli altri piccoli, condividendo il momento del pasto, del gioco e delle attività, vivendo così la routine quotidiana. Durante i tre giorni, le educatrici hanno modo di osservare le abitudini del bambino, di affiancare il genitore ed entrare in relazione in modo graduale, diventando progressivamente una figura di riferimento.

Il quarto giorno, invece, il genitore accompagna il bambino al nido per poi lasciarlo alle cure delle educatrici, restando naturalmente disponibile per ogni evenienza. La sperimentazione del percorso pedagogico nel nido barese è stata preceduta dalla formazione professionale a cui le coordinatrice e le due educatrici dell'asilo Montessori hanno partecipato online, attraverso un corso preddisposto dalle prime utilizzatrici italiane del 'metodo svedese' che lavorano presso un asilo privato di Cesena.

“Si è concluso oggi l’ultimo giorno di sperimentazione dell’inserimento partecipato ed erano tutti felicissimi - commenta l’assessora alle politiche Educative del Comune di Bari, Paola Romano - sia i bambini, che hanno fatto un passaggio graduale dal genitore all’educatore, ma anche gli educatori ed i genitori, che hanno stretto un legame di fiducia nel tempo condiviso al nido. Valuteremo nel tempo l’impatto di questa esperienza e, se tutti saranno soddisfatti, come mi auguro, proveremo ad estenderla a tutti i nidi della città”.

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