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"Inviate opere sulla vita da donna, le migliori esposte al Museo civico": chiamata alle arti di Generare Culture Nonviolente

“Vite plurali. Vite di donne” è l'iniziativa dell'assessorato al Welfare del Comune di Bari. Si partecipa con fotografia, disegno, grafica, illustrazione o stencil. Bottalico: "Importanti le emozioni trasmesse"

Una chiamata collettiva rivolta a tutti perché possano esprimere attraverso la fotografia, un disegno, una grafica, illustrazione o stencil un’emozione. Quella che sono in grado di suscitare le donne nella loro quotidianità, nel loro impegno al lavoro, in famiglia, nel sociale. Si chiama “Vite plurali. Vite di donne”, la chiamata alle arti promossa dalla rete Generare Culture Nonviolente contro la violenza sulle donne promossa dall'assessorato al Welfare del Comune di Bari. Un'occasione socio culturale ed artistica per sensibilizzare sui temi della valorizzazione delle differenze, del contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione di genere. C’è tempo fino al 30 ottobre per esprimere la propria creatività e inviare la propria opera per partecipare all’iniziativa nell’ambito dell’edizione 2021 dell’iniziativa curata anche dalla cooperativa sociale comunità San Francesco. Le 16 migliori saranno selezionate per essere esposte nelle sale del museo Civico nella tre giorni dedicata alla lotta contro la violenza sulle e donne e di genere in occasione del 25 novembre, giornata mondiale dedicata alla questione. Può partecipare chiunque, anche in forma associativa, dai 18 anni in su. L’opera giudicata migliore, quella che susciterà maggiori emozioni secondo la giuria tecnica composta da esperti fotografi, artisti, docenti universitari e sociologi, sarà premiata con una buono spesa da 500 euro in libri con le librerie della rete Bari social book.

“La rete Generare culture nonviolente è stata promossa diversi anni fa – spiega l’assessora con delega al Welfare del Comune di Bari -, con cento realtà in connessione impegnate sui temi di contrasto alla violenza di genere e alla discriminazione. Le opere che raccoglieremo animeranno il programma di GenerareCultureNonviolente, attraverso una narrazione condivisa e l’impegno civile delle donne nella città barese. In occasione della grande manifestazione del 25 novembre saranno organizzati eventi, laboratori e lo sportello di ascolto psicologico in tutte le scuole”. Proprio il coinvolgimento delle scuole e la partecipazione delle bambine è uno dei punti fondamentali dell’iniziativa. Quella di “Vite plurali. Vite di donne” del resto è la prima azione collettiva dell’intera manifestazione che vedrà varie sezioni nella città, tra associazioni e scuole.

“L’idea – sottolinea ancora Bottalico - era di raccogliere storie di vita di donne nella quotidianità e attraverso visioni di genere raccontare e narrare i loro desideri, le loro aspirazioni. Ciò che conterà nella selezione delle opere è il messaggio che si vorrà trasmettere non solo la tecnica, perciò accanto alla giuria di esperti c’è una giuria popolare, che va dalle bambine alle donne anziane”. Per avere informazioni dettagliate sull’iniziativa è a disposizione il sito web www.centroantiviolenzabari.it.

(In foto: opere realizzate dagli studenti dell'istituto De Nittis Pascali in una precedente mostra al Cav)

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