"Insultata per i complimenti all'Università e tasse ridotte alle studentesse": sdegno della Consigliera di parità Molendini
Esperta di parità di genere per il ministero del Lavoro si è vista chiamare "scema" e con altri epiteti sui social dopo aver accolto favorevolmente l'iniziativa dell'ateneo barese in favore delle immatricolate in alcuni corsi di laurea
“A volte occorrono piccoli gesti, come quello della giornalista Jebral con Propaganda Live, per mettere a fuoco le discriminazioni di genere”. Serenella Molendini è consigliera nazionale di parità supplente al ministero del Lavoro, ha ricoperto il ruolo per molti anni anche per l’organismo regionale, Lavorato per 38 anni nel ministero della Pubblica istruzione, nel gruppo osservatorio del Cnr generi e talenti delle donne. È laureata in filosofia e ha acquisito diversi titoli formativi. Ma per qualcuno sui social è una “scema”, una persona “poco intelligente”, ha una faccia da “stupida”. Insulti che le sono arrivati solo per aver accolto favorevolmente sulla pagina Facebook dell’Università di Bari l’iniziativa dell’ateneo sulla riduzione delle tasse del 30 per cento alle studentesse iscritte ad alcune facoltà (per lo più scientifiche) che contano meno del 30 per cento di immatricolazioni femminili.
“Avevo fatto i complimenti sul profilo Uniba – spiega Molendini – per misura corretta per colmare il gap di genere. Si è scatenato il putiferio, con molti uomini che hanno scritto di discriminazione nei loro confronti. Hanno scritto non si può andare avanti così, che ora diventeranno tutte donne come vorrebbe il disegno di legge Zan. Ho provato a spiegare che una norma di legge, la 125 del 91, già esiste, come ne sono nate negli Stati Uniti in Europa, Ho cercato di essere didattica, ma ho ricevuto insulti personali, come faccia da scema e hai un quoziente intellettivo limitato’”.
Molendini racconta come non siano gli insulti in sé il problema quanto “il fatto che si metta sempre in discussione un’azione positiva in favore delle donne”. La questione di genere quindi esiste e le dimissioni di Gianluca Pecchini martedì 25 maggio da direttore generale della Nazionale cantanti di calcio per l’episodio che coinvolto Aurora Leone dei The Jackal sta a confermarlo.
“Sono cose che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle – aggiunge Molendini - la strada è ancora lunga per realizzare un mondo senza discriminazioni di genere. Ma posso ricordare anche che nel mio caso ho ricevuto molte espressioni di vicinanza e solidarietà per il commento favorevole sulla strada intrapresa dall’Università di Bari”.
E per praticare la parità nella sostanza e non solo nella forma, Molendini racconta dell’iniziativa che la vede impegnata per la costituzione di una vera e propria banca dati che raccolga le donne esperte in vari settori che possano essere invitate a parlare in convegni, dibattiti e incontri pubblici, come esperte. Un contenitore realizzato con Regione, Corecom, associazione Creis (Centro ricerca europea per l’innovazione sostenibile) per raccogliere donne esperte di ogni settore cui fare riferimento, perché progetto dobbiamo sforzarci contro le discriminazioni di genere”.