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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Turi

Raccolta delle ciliegie a Turi, migranti lavoratori in strutture "inadeguate pagando anche un euro al giorno"

La denuncia di Anna Lepore, segretaria generale Flai Cgil Bari: "Una 'foresteria' che invece somiglia più ad un campo profughi improvvisato"

"Anche quest'anno a Turi esplode l'emergenza dei lavoratori immigrati impegnati nella raccolta delle ciliegie. Eppure già più di un mese fa la Regione aveva messo a disposizione dell'amministrazione comunale di Turi circa 160.000 euro per allestire quella che è stata definita una 'foresteria' per i lavoratori migranti, ma che invece somiglia più ad un campo profughi improvvisato": è quanto afferma Anna Lepore, segretaria generale Flai Cgil Bari, illustrando la situazione in cui verserebbero i lavoratori nelle campagne della cittadina del Sudbarese.

La 'foresteria', spiega Lepore, consisterebbe in "gazebo di plastica della misura di 4x4 mq assolutamente privi di qualunque accessorio o arredo che possa renderli abitabili. Infatti all'interno dei gazebo è presente solo una pedana di legno sulla quale i lavoratori hanno sistemato materassi di fortuna donati dalle associazioni o semplicemente delle coperte sulle quali dormire. Sono presenti i servizi igienici e le docce - rimarca -, che però risultano insufficienti in quanto la struttura di accoglienza era stata programmata per ospitare un numero massimo di 120 persone, mentre al momento ne ospita 185 e nella zona circostante, sistemati in piccolissime e precarie tende da campeggio, sono presenti altre 350 persone alle quali l'associazione che gestisce il campo consente di utilizzare i servizi igienici e le docce interne - denuncia Lepore - Non è nemmeno prevista la presenza di una postazione di cucina, per cui i lavoratori sono costretti ad utilizzare fornelli a gas per prepararsi il cibo all'esterno del campo, correndo il rischio di incidenti come quello che è avvenuto qualche giorno fa con l'esplosione di una bombola che ha causato ferite ed ustioni al lavoratore che la stava utilizzando".

"La situazione - rimarca - è quindi estremamente precaria, non solo per l'inadeguatezza della struttura messa a disposizione dei lavoratori, ma soprattutto perché ospita un numero di persone più che raddoppiato rispetto a quello previsto inizialmente, e quindi è impossibile garantire agli ospiti i servizi essenziali, come è accaduto ieri quando si è esaurita la riserva di acqua nelle cisterne ed è stato necessario un intervento urgente dei tecnici dell'Acquedotto Pugliese e delle Protezione Civile, allertati dalla Sindaca e dagli uffici di Presidenza della Regione Puglia, che hanno installato una cisterna aggiuntiva di 5000 litri per assicurare la continuità dei servizi igienici", prosegue Anna Lepore, segretaria generale Flai Cgil Bari. "La cosa che lascia più attoniti è che i lavoratori ospiti del campo, per una ordinanza del commissario prefettizio che ha retto l'amministrazione comunale fino al 2019, pagano una 'tassa di soggiorno' di un euro al giorno al Comune di Turi, tassa che la sindaca si è impegnata ad abolire da subito - conclude Lepore - Ogni anno la raccolta delle ciliegie richiama a Turi manodopera immigrata e non è accettabile quindi che l'arrivo dei lavoratori diventi una emergenza".

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