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Avvio anno scolastico Puglia, l'appello dei ciechi: "Per noi situazione più complessa, ma non torniamo alla didattica a distanza"

L'intervento di Paolo Lacorte, presidente regionale dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti Puglia, che chiede un dialogo tra famiglie, studenti e istituti: il dpcm di maggio obbliga all'utilizzo di insegnanti di sostegno che non devono mantenere il distanziamento

"Invitiamo tutte le scuole di ogni ordine e grado a tener ben presente le linee guida del Ministero, ma, al contempo, a comprendere che la didattica a distanza, nel nostro caso, rappresenta qualcosa di fortemente limitante e a incoraggiare quindi il più possibile il percorso educativo in presenza per i nostri alunni". A parlare è Paolo Lacorte, presidente regionale dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti Puglia, in una lettera indirizzata a studenti e genitori, ora che l'anno scolastico sul territorio regionale è ormai ufficialmente partito, non senza difficoltà

E se tra mascherine, distanziamento e ingressi scaglionati, il ritorno tra i banchi può essere stato uno shock per gli studenti normodotati, la situazione è ancora più complessa per chi ha imparità visive, da qui l'invito dell'Unione a un percorso di dialogo tra famiglie, studenti e scuole, perché "l’unico modo per costruire un anno scolastico fattivamente positivo - scrive Lacorte - passa attraverso la nostra capacità di venirci incontro e comprendere che l’alunno debba essere al centro di ogni nostra azione e ogni nostro sforzo. Noi, come Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti pugliese, diamo tutta la nostra disponibilità a collaborare con tutti voi affinché siano garantiti i diritti delle persone che rappresentiamo e metteremo tutto il nostro impegno a essere presenti, ancor più di quanto abbiamo sempre fatto, sul territorio, per offrire il nostro supporto a voi famiglie e alla scuola". 

Le regole previste dal dpcm

Le scuole devono seguire tutte le iniziative inserite nel dpcm del 17 maggio scorso, dove l’articolo 9, interamente dedicato alle persone con disabilità, che, al comma 2, esplicita, in particolare, il fatto che chiunque assista una persona con disabilità, a qualunque titolo, non debba rispettare il distanziamento sociale previsto invece in tutti gli altri casi. "Questo tanto più è valido per gli insegnanti di sostegno - aggiunge l'appello - che devono accompagnare gli alunni non vedenti, ipovedenti e con disabilità visive o plurime in tutto il loro percorso di apprendimento. Tutto ciò, naturalmente, mai a scapito della salute di nessuno, richiedendo pertanto all’istituzione scolastica massimo impegno nel garantire che tale compito sia svolto in condizioni di totale sicurezza". L'obiettivo è così non tornare alla didattica a distanza, che per gli ipovedenti e i ciechi pugliesi non ha avuto la stessa efficacia rispetto al resto degli studenti: "Non sempre, infatti, si è riuscito, in situazione di emergenza, a trovare le giuste modalità di interazione con gli alunni con disabilità, nonostante l’impegno costante che i docenti hanno quotidianamente investito nel loro lavoro - spiega Lacorte - Per chi, come noi, ha bisogno anche del contatto fisico per comprendere il mondo, e, nello specifico, le lezioni (penso ad esempio alle descrizioni dei disegni fatti alla lavagna, o anche su uno schermo di computer), gli scorsi mesi sono stati complicatissimi e l’emergenza ancora in atto potrebbe continuare a rappresentare un grande ostacolo, viste le norme sul distanziamento sociale". 

L'intero testo dell'appello è pubblicato sul sito dell'associazione pugliese

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