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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il lungomare di Bohigas a Santo Spirito passa alla fase esecutiva, il laboratorio Dac: "Progetto non condiviso con la comunità"

Con un finanziamento di 2,9 milioni di euro prevede la pedonalizzazione del tratto e potrà vedere la cantierizzazione entro la fine dell'anno sull'idea dello studio spagnolo: "La gente non lo conosce"

Il rifacimento del lungomare nell’area del porticciolo di Santo Spirito è conosciuto e condiviso in tutto dalla comunità locale? La risposta per Diritto alla città, laboratorio critico di politiche urbane a Bari, è negativa. A formularla con una lunga e dettagliata analisi sia del progetto che il Comune ha affidato allo studio del noto architetto spagnolo scomparso di recente Oriol Bohigas, è l’architetto e urbanista, Eugenio Lombardi. Un progetto ambizioso, quello dell’amministrazione comunale, con un investimento di 2 milioni e 900 mila euro che cambierà il volto dell’affaccio sul mare del borgo a nord della città, con pedonalizzazione e nuovi servizi.

“Da tempo – spiega – la comunità ha manifestato forti perplessità perché il progetto non è stato ben esplicitato e la popolazione non è stata coinvolta con incontri direttamente con i progettisti. La comunità, composta da movimenti e associazioni, a partire dalla pro loco, si è sentita messa da parte, su una riqualificazione che ha a che fare con l’intero territorio. Eppure la partecipazione è considerato un valore aggiunto nelle ipotesi di progettazione”. C’è l’esigenza di avere parcheggi e un nodo a condizionare il tutto. Quello della presenza della ferrovia, che delimita il territorio della borgata. “Pensare a una trasformazione senza considerare che Santo Spirito sia schiacciata da questa presenza ferrovia - sottolinea Lombardi – è fondamentalmente sbagliato. Sarebbe stato diverso se tutto funzionasse, dal traffico ai mezzi pubblici. Non basta migliorare la linea costiera, pedonalizzandola, utilizzando magari i pilomat, aspetto tuttora chiarito, i residenti chiedono anche parcheggi e mezzi pubblici funzionanti”.

Di qui le domande formulate in un documento che vorrebbe fungere da riflessione e proposta. A partire da delle domande. “Ancora oggi – è scritto - la comunità non ha chiarezza circa le soluzioni di progetto adottate: ci sarà un’unica piastra pedonale? Totalmente o parzialmente chiusa al traffico? E chi potrà eventualmente passare e quando? E sarà la sola via Napoli ad assorbire il traffico veicolare allontanato dalla costa? Eppure, sia a Santo Spirito che a Palese le comunità ed una importante presenza di associazioni sono sempre state molto attive nel richiedere iniziative di riqualificazione che rilanciassero la vocazione marinara, come quella turistica e per il tempo libero”.

Quesiti cui segue una riflessione legata anche alla storia del territorio e alle spinte autonomiste dello stesso che, con scelte, secondo l’architetto urbanista, calate dall’alto, trovano terreno fertile. “Già diversi anni fa, all’epoca della consiliatura circoscrizionale guidata dal presidente Di Liso – scrive Lombardi -  una proposta di realizzazione di pista ciclabile sul lato mare, che avrebbe di conseguenza ridotto il numero dei posti auto, era stata fortemente contestata fino a bloccarla. Il territorio va ben compreso e interpretato, prima che si possa immaginare una sua trasformazione.  E ora che si è giunti alla progettazione esecutiva con le prescrizioni indicate dall’autorizzazione paesaggistica, quale miglior supporto dell’interlocuzione con la comunità locale? Ha provato a farlo quella di Palese, che ha offerto la progettazione partecipata per il suo lungomare ma è rimasta, ad oggi, senza riscontro istituzionale. Entrambe le comunità sono stanche, disilluse e denunciano una evidente assenza di attenzione e presenza istituzionale, la cui conseguenza si ripercuote su una ritrovata e crescente voglia di distacco in autonomia dal comune di Bari”.

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