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Sanità, l'appello dei medici pugliesi: "Siamo allo stremo, costretti a turni massacranti senza pause"

I sindacati di categoria accusano: "Pessima gestione della sanità regionale" e chiedono assunzioni per far fronte alla mancanza di dottori nei pronto soccorso. "Le ambulanze del 118 sono spesso senza medico a bordo"

Turni massacranti, pause di riposo saltate, perenne situazione di emergenza dovuta alla carenza di personale: i medici pugliesi sono allo stremo delle forze e denunciano le condizioni difficili in cui sono costretti ad operare. Dopo la triste vicenda di Giovanni Buccoliero, medico stroncato da un'infarto nell'ospedale di Manduria dopo un turno ininterrotto di 24 ore, i dottori pugliesi rivolgono un appello al Governo regionale: "C'è l'assoluta necessità di provvedimenti strutturali che mettano in sicurezza il lavoro dei pronto soccorso - sottolinea, in una nota, l'intersindacale medici composta dalle sigle Ugs, Cgil, Smi, SIMeT e Snami - con assunzioni a tempo indeterminato e senza ricorrere ai soliti pannicelli caldi". 

I sindacati puntano il dito contro l'azione poco incisiva delle istituzioni locali: "Le gravi difficoltà del sistema sanitario regionale pugliese, la totale assenza di una seria programmazione, la pessima organizzazione e gestione della sanità regionale hanno reso urgenti e indifferibili le risposte da parte dell'assessorato alla Salute". I problemi principali risiedono nella mancanza di personale medico nelle strutture ospedaliere, soprattutto di prima accoglienza: le sigle sindacali riunite segnalano, infatti, "la mancanza di medici negli ospedali, la fuga dei colleghi dal dipartimento di emergenza 118 le cui ambulanze sono molto spesso senza medico".

La Cisl Medici Puglia sottolinea come il problema della carenza di personale sia stato sottovalutato della Regione che non ha tenuto conto dei pensionamenti previsti nel 2022, della scarsa presenza di medici sul territorio e della pandemia che ancora imperversa. Le soluzioni proposte dal sindacato riguardano un 'ritorno al passato': la Cisl propone il ripristino delle Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, per far fronte anche alla richiesta di cure domiciliari, diminuendo così la pressione sugli ospedali.

La ristrutturazione del sistema sanitario pugliese deve passare anche dalla revisione dei compiti assegnati ai medici di pronto soccorso, costretti spesso ad agire in condizioni inadeguate per la professione: la Cisl chiede una revisione delle responsabilità per i medici deputati al primo soccorso, con una maggiore tutela legata anche alla sicurezza personale. Un incentivo economico, inoltre, potrebbe garantire ai dottori impegnati nei pronto soccorso, una dignità pari a quella degli specialisti inseriti nei reparti. Il coinvolgimento degli specializzandi nei turni, infine, potrebbe alleggerire il carico di lavoro su tutto il personale medico.

"La categoria dei medici è ormai allo stremo - sottolineano i rappresentanti dell'intersindacale - i medici sono costretti a svolgere turni di lavoro massacranti ed a rinunciare spesso al previsto riposo tra un turno e l'altro. Questo comporta seri rischi per la qualità della prestazione offerta ai pazienti e seri rischi per la incolumità stessa della salute dei medici". La Cisl Medici lancia un messaggio al Governatore regionale: "Emiliano non perde occasione per denigrarci, noi abbiamo bisogno di essere rispettati".

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