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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tra ansie e sorrisi al via il maxiorale per la seconda maturità Covid: "Bello ritornare a scuola dopo tanta Didattica a Distanza"

Anche a Bari sono cominciati i colloqui per l'unica prova dell'Esame, in formato ridotto a causa del Covid ma non meno impegnativo: "Senza i ragazzi la scuola non può essere vissuta a pieno"

Un po' di tensione e di ghiaccio da sciogliere, il sollievo di aver terminato, l'abbraccio di amici e la piccole sorprese all'uscita dall'aula per sorridere dopo la fatica: la maturità 2021, per il secondo anno con modalità ridotte (ma non meno impegnative) a causa del Covid, conserva, in fondo, gli stessi riti di quella tradizionale. Stamane sono cominciate le sessioni dell'unica prova, il maxiorale di un'ora su un argomento assegnato agli studenti dal Consiglio di classe entro aprile scorso.

Gli alunni hanno avuto poco più di un mese e mezzo per preparare la discussione partendo da un proprio elaborato. Una vera e propria tesina per un esame orale più impegnativo di quello tradizionale, compensando la mancanza delle 3 prove scritte. Di fronte ai candidati vi era una commissione composta da 6 docenti interni più un presidente esterno. La vittoria più importante, però, è stata quella del rientro in classe dopo tanta Didattica a Distanza. Il tutto è avvenuto nel pieno rispetto del distanziamento fisico e dell'utilizzo delle mascherine con cinque colloqui al giorno. I candidati potevano avere al massimo un accompagnatore in attesa all'esterno della scuola.

Nell'Istituto Tecnico Tecnologico Panetti-Pitagora di Bari l'atmosfera era rilassata tra studenti in attesa e bilanci di un anno complicato per la pandemia: "E' andata bene - racconta Alessandro al termine del suo colloquio -. L'ansia ha fatto la sua parte ma mi sono espresso al meglio. E' stato un esame un po' difficile soprattutto a causa dell'elaborato ma, per lo meno, dopo tanti mesi è stato bello ritrovare i compagni di classe. Ora cominciano le vacanze e dopo continuerò gli studi".

In effetti, il maxiorale non è stato semplice da preparare soprattutto per i tempi risicati: "Le difficoltà maggiori - afferma il vicepreside del Pitagora, il professor Michele Fioriello - le abbiamo riscontrate proprio nella preparazione dei colloqui. Si è dovuto procedere sempre con la modalità a distanza. Il problema era quello, per gli studenti, di doversi confrontare con i docenti come se fossero in presenza. Negli ultimi giorni abbiamo provato assieme ai ragazzi le postazioni, per farli ambientare un po'. In generale credo che sia meglio l'esame pre-Covid anche se questo tipo di prova, con l'assegnazione anticipata, ha permesso ai ragazzi di preparare una vera e propria tesina, un lavoro più complesso".

"In questi esami - ha dichiarato la professoressa Silvia Matarrese del Panetti - abbiamo cercato di valutare le caratteristiche degli studenti, sollecitandoli a far esprimere il meglio di loro stessi e al contempo mantenendo i criteri di inizio anno. Chi ha studiato raccoglierà, chi non ha studiato raccoglierà poco". Per la docente, durante questo nuovo anno Covid, "i ragazzi hanno perso la socialità, la possibilità di crescere nella vita sociale, nelle dinamiche di classe e della creazione del gruppo, della formazione di situazioni su come approcciarsi assieme a un problema. Può sembrare banale ma è fondamentale - rimarca -. Anche per noi, fare lezione senza vedere le loro facce, è stato complicato, anche per un semplice feedback. Lo sguardo non è sufficiente. Mi auguro che i ragazzi possano realizzare le loro aspettative e che trovino lavoro per quello che hanno studiato".

Un bilancio finale lo ha tracciato la vicepreside del Panetti, la professoressa Antonella Pulito: "I docenti hanno portato avanti un anno complesso ma i ragazzi hanno mostrato una grande voglia di mantenere i contatti con la scuola. Gli insegnati sono stati bravi a mantenere il legame con loro. La nostra scuola, essendo digitalizzata, non ha mai interrotto la didattica, nonché le attività di laboratorio che negli ultimi mesi sono state svolte in presenza e i nostri alunni sono potuti ritornare a gruppi". Per il prossimo anno l'auspicio è quello più desiderato, ovvero un ritorno alle lezioni in presenza da settembre, Covid permettendo: "Senza i ragazzi - sottolinea - la scuola non può essere vissuta a pieno".

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