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Mensa bio a scuola, dal Ministero 'premio' di 600mila euro al Comune: "Retta ridotta per 1300 famiglie"

I fondi derivanti dal riconoscimento 'mensa di eccellenza', annuncia l'assessore alle Politiche educative Paola Romano, saranno destinati a ridurre le rette a carico di nuclei familiari a basso reddito

Prodotti biologici nelle mense delle scuole cittadine: una scelta che è valsa al servizio di refezione scolastica del Comune di Bari il riconoscimento di “mensa di eccellenza” da parte del Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali, con l'assegnazione di una premialità di oltre 600mila euro.

A renderlo noto è l’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano precisando che il Comune di Bari, in cui il servizio mensa è svolto dalla Ladisa aggiudicataria dell’appalto triennale, è uno dei due Comuni pugliesi, insieme a Valenzano, inserito nell’elenco nazionale delle “Mense biologiche italiane” come risulta dal decreto ministeriale pubblicato il 14 febbraio scorso in Gazzetta ufficiale.

I fondi per il Comune di Bari 

Il decreto, emesso dal Mipaf di concerto con il Miur, ripartisce inoltre 10 milioni di euro complessivi del fondo disponibile per l'anno 2018 sulla base del numero dei beneficiari del servizio di refezione: al Comune di Bari andranno così 612.161 euro. I fondi saranno trasferiti alla Regione che provvederà a girarli al Comune di Bari. Il fondo istituito dal Ministero è destinato a ridurre per la maggior parte i costi a carico dei beneficiari del servizio di refezione e per la restante parte a realizzare iniziative di informazione e di promozione nelle scuole e di accompagnamento al servizio stesso. Il titolo di “mensa d’eccellenza” viene assegnato alle cucine scolastiche che utilizzano prodotti biologici nella misura di almeno il 90% per frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine d’oliva, del 100% per uova, yogurt e succhi di frutta, e del 50% per prodotti lattiero-caseari, carne e pesce da acquacoltura.

"Rette ridotte per 1300 famiglie"

“Sin dal nostro insediamento portiamo avanti l’impegno di offrire agli alunni e alle alunne delle scuole baresi menu bilanciati con prodotti locali, biologici e a filiera corta, convinti che le buone abitudini alimentari siano un fattore determinante per la salute e il benessere fin dall’infanzia - commenta soddisfatta Paola Romano -. Con l’ultimo appalto del servizio, che ha trovato nella Ladisa un partner sensibile e attento, siamo riusciti non solo a introdurre nelle mense il 100% di prodotti biologici e certificati, ma anche realizzare l’idea che il tempo della mensa possa rappresentare un’occasione di scambio, di socializzazione e di benessere e insieme un momento educativo utile per comprendere il valore degli alimenti e l’importanza di uno stile di vita sano. In questi anni siamo stati tra le poche città d’Italia che hanno scelto di garantire la gratuità dei pasti per tutti i bambini provenienti da nuclei familiari con meno di 6mila euro di ISEE, offrendo ogni giorno circa 1600 pasti gratuiti. Con i proventi di questo riconoscimento potremo diminuire il costo del servizio mensa per le 1300 famiglie che hanno un ISEE inferiore ai 19 mila euro. Così facendo, mentre rafforziamo la qualità del servizio, grazie alla partecipazione al bando ministeriale diminuiremo ulteriormente il costo a carico dei beneficiari”.

Per i fratelli Sebastiano e Vito Ladisa, titolari dell’omonima azienda di ristorazione barese, “il riconoscimento assegnato al Comune di Bari conferma la bontà delle nostre scelte imprenditoriali ispirate alla qualità e alla sicurezza alimentare coniugate al ridotto impatto ambientale. Grazie al nostro modo di fare ristorazione oltre a Bari, anche Matera - dove svolgiamo il servizio - ha ottenuto il sigillo di mensa di eccellenza; per non parlare di altre città del nord dove il nostro modello ha riscontrato risultati positivi. È un risultato che premia il nostro lavoro ma soprattutto quello svolto ogni giorno da migliaia di nostri dipendenti”. 

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