Incusione lavorativa e abitativa dei migranti, con il Comune di Bari un progetto da 500mila euro assieme al Pnrr
“Pitstop project” si prefigge in particolare di attivare azioni strutturate per la ricerca di alloggi e la conciliazione vita-lavoro in favore di persone straniere regolarmente soggiornanti sul territorio comunale, che versano in condizioni di svantaggio
Un progetto da 500mila euro per l'inclusione lavorativa e abitativa dei migranti: è quanto candidato al Pnrr dall'assessorato al Welfare del Comune di Bari, ottenendo l'ammissione al finanziamento.
“Pitstop project” si prefigge in particolare di attivare azioni strutturate per la ricerca di alloggi e la conciliazione vita-lavoro in favore di persone straniere regolarmente soggiornanti sul territorio comunale, che versano in condizioni di svantaggio e/o vulnerabilità, prese in carico dal Servizio sociale professionale.Il progetto avrà la durata di 24 mesi.
“Grazie al finanziamento di questo nuovo progetto - commenta l’assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico - potremo ampliare e consolidare le sperimentazioni avviate in questi anni con le esperienze di housing first e di accompagnamento socio-lavorativo, con l’obiettivo di favorire l’autonomia e l’emancipazione dei cittadini più fragili e vulnerabili, a partire dalle persone migranti e senza dimora e da coloro che si trovano in situazioni di povertà estrema. Per dar corpo alle azioni previste dal progetto costruiremo interlocuzioni qualificate con i soggetti istituzionali e le realtà informali che si occupano di casa e lavoro, in modo da dare maggior respiro e possibilità di riuscita ai percorsi di autonomia abitativa e lavorativa tagliati sulle esigenze dei singoli beneficiari".
"In particolare - aggiunge Bottalico - , per realizzare l’inserimento abitativo attraverso l’accompagnamento sociale, avremo bisogno non solo di un maggiore investimento finanziario, di presa in carico e di coordinamento ma anche del coinvolgimento e della disponibilità di proprietari di abitazioni sfitte o di enti del volontariato o ecclesiastici titolari di strutture vuote o parzialmente inutilizzate. Crediamo che questo progetto, complementare alle azioni di orientamento, accoglienza e accompagnamento già offerte dai servizi e dalle strutture cittadine, possa rappresentare una ulteriore risorsa preziosa per la realizzazione dei progetti individualizzati”.