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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Addio a Franco Cassano, il cordoglio della politica nazionale e pugliese: "Perdiamo punto di riferimento"

Numerosi messaggi di cordoglio: da Speranza a Boccia. Il segretario del Pd Zingaretti Dagli anni '70 a oggi ha aperto strade nuove al pensiero della sinistra e all'impegno civico e meridionalista"

La morte del sociologo barese Franco Cassano, deceduto questa mattina a 78 anni, ha suscitato grande emozione nel mondo della politica nazionale e regionale. In tanti hanno voluto esprimere un pensiero per ricordare una mente simbolo del Sud e dell'intero Paese: "Con la scomparsa di Franco Cassano l'Italia - scrive il segretario del Pd Nicola Zingaretti -  perde uno dei suoi più grandi intellettuali. Dagli anni '70 a oggi ha aperto strade nuove al pensiero della sinistra e all'impegno civico e meridionalista. Un punto di riferimento, anche per il Pd, un maestro di avanguardie"

"Mi mancherà molto Franco Cassano - ha invece dichiarato su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza - . La sua intelligenza e la sua capacità di leggere i cambiamenti sociali restano un patrimonio utile a costruire l'Italia del futuro". Commosso anche il ricordo dell'ex ministro biscegliere Francesco Boccia: "Ciao Franco, sarai sempre la nostra primavera. Il tuo pensiero lungo, aperto e soprattutto “meridiano” è diventato una rotta ambiziosa per intere generazioni. È stato un privilegio averti in Parlamento per cinque anni. La tua voce critica, e sempre costruttiva, nei riguardi di alcuni dei limiti del nostro tempo e del modo di vivere sempre condizionato dalla centralità del Nord-Ovest del mondo ci arricchiva; ci arricchivi quando dicevi di credere 'che il Sud, e a maggior ragione il Mediterraneo, debba essere capace di imitare, ma anche di saper rivendicare una misura critica nei riguardi di un mondo che ha costruito sull'ossessione del profitto e della velocità i suoi parametri essenziali' .

"Se c’è un intellettuale - ha affermato il sindaco di Bari Antonio Decaro - che negli ultimi trent’anni ha orientato il dibattito e il pensiero di generazioni di studenti e personalità della nostra terra, questo è Franco Cassano. Lui che ci ha insegnato a guardare il mare come la nostra più grande ricchezza, che ci ha ricordato che il confine è il luogo in cui 'i diversi si toccano e la partita del rapporto con l’altro diventa difficile e vera' e che la lentezza è una chiave per la conoscenza. Con Franco se ne va un maestro straordinario, uno studioso, un accademico che ha saputo interpretare e rappresentare la sua terra, un uomo di sinistra, sempre di parte e mai fazioso, che come nessun altro ha rivoluzionato i paradigmi del racconto del Sud e dell’essere meridionali".

"Dall’età di venti anni sino ad oggi Franco Cassano ha attraversato la mia vita privata, istituzionale e politica con severa discrezione e affett", ricorda in una nota il presidente della Regione, Michele Emiliano. "Non sono mai del tutto entrato in confidenza con lui per il rispetto che nutrivo verso uno dei pochi Maestri della mia vita. Persino quando si è battuto nella Convenzione del Centrosinistra della città di Bari assieme a Cinzia Capano e ad altri per farmi candidare a sindaco di Bari, non ho mai avuto il coraggio di parlargli, piuttosto attendevo di sapere da lui, come sempre, se avesse rimproveri o suggerimenti da darmi. Non ho sempre soddisfatto tutte le sue aspettative, ma sono consapevole che senza il loro durissimo lavoro per far emergere la sinistra e la città dalla sudditanza politica e psicologica verso la destra padrona di Bari, il mio percorso politico non si sarebbe mai realizzato. La nostra comune anima popolare, dovuta alle frequentazioni negate ad altri con l’anima dei quartieri di periferia, ci  consentiva di scambiare punti di vista diversi e di accettare reciprocamente le contraddizioni in cui, per sperimentare e innovare, rischiavamo di cadere. Sono stato segretario e presidente del PD che lo candidò al Parlamento e non sono mancati contrasti e incomprensioni. Ma la consapevolezza di lui, e per conseguenza di me stesso, non ci abbandonava mai, anche quando la vita politica ci allontanava. Piango la scomparsa di un amico al quale non ho mai avuto la forza di confidare, per pudore, quanto sia stato importante. Mi illudo oggi con rimpianto che egli ne fosse comunque consapevole. Un grande intellettuale del Sud che a differenza di altri, ha tracciato una via che la politica ha realizzato, sia pure lasciandolo perennemente inquieto. Io e Nichi Vendola sappiamo quanto gli dobbiamo e quanto di lui abbiamo disatteso, nella convinzione di essere stati sempre fedeli alla nostra terra al di là dell’ossequio e della convenienza. È stato un uomo che ha saputo leggere nel profondo la società e descriverne le opportunità. Le nostre vite sono cambiate rispondendo al suo appello, continuo, incessante, a realizzare una visione di bellezza, di amore verso il prossimo, di giustizia, di modernità senza dimenticare la Storia e la sua proiezione nella nostra anima. Non a caso la sua e la mia isola preferita è Itaca, dove in nome dell’eroe più spregiudicato e moderno, abbiamo coltivato la pretesa di conservare attraverso il mare gli odori e le favole del Mediterraneo".

"Con Franco Cassano scompare una persona bellissima, un grande e originale pensatore, un protagonista della cultura di sinistra. Lo ricordo con grande commozione come un vero maestro di mitezza, di moralità e di libertà", sono le parole di Nichi Vendola.
 

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