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Lunedì, 2 Ottobre 2023
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A Bari la mostra dedicata ad Antonio Piccinni: "Pittore pugliese che dipinse la vita degli emarginati"

L'esposizione nella Pinacoteca metropolitana ripercorre, attraverso 148 opere, il percorso artistico di uno dei maestri della pittura italiana, nato a Trani nel 1846 e morto a Roma nel 1920. La rassegna sarà visitabile fino al primo ottobre

La mostra e il relativo catalogo, costituito da un ricchissimo apparato iconografico e condotto sulla base di ricerche di prima mano in archivi pubblici e privati, mirano a far luce sulla straordinaria vicenda artistica del pittore pugliese. Da questa mattina fino al prossimo primo ottobre, nella Pinacoteca metropolitana 'Corrado Giaquinto' a Bari, sarà possibile visitare la mostra dedicata ad Antonio Piccinni (1846-1920), promossa dalla Città metropolitana.

La collezione esposta si prefigge lo scopo di valorizzare la ricca produzione di dipinti, disegni e incisioni custodite nella Pinacoteca metropolitana di Bari di uno degli artisti di spicco nel panorama dell’arte dell’Ottocento e del primo Novecento, tranese di nascita, ma di risonanza nazionale ed europea.

Il museo barese vanta, infatti, la collezione pubblica più ricca di opere dell’artista, costituita nell’arco di oltre un secolo, costantemente e coerentemente incrementata nel corso degli anni mediante l’acquisizione di pezzi di particolare importanza e qualità.

Il percorso, con l’esposizione di 148 opere, si snoda attraverso una serie di nuclei tematici volti a restituire il rilevante apporto fornito dall’artista in ordine, per esempio, alla tematica paesaggistica, riservando allo stesso tempo un occhio privilegiato a taluni ambiti a lui particolarmente congeniali quali il mondo dei diseredati, degli emarginati e degli 'ultimi'.

L’ultima rilevante esposizione che lo ha riguardato, peraltro esclusivamente dedicata sulla produzione incisoria, risale al 2005 quando venne allestita una esposizione a Roma presso l’Istituto Centrale per la Grafica.

"Ripensare a un’iniziativa espositiva in termini di educazione, crescita culturale a vantaggio di un pubblico costituito da cittadini consapevoli, potenziarne il senso critico trasmettendo l’idea di un museo come organismo dinamico e vitale, laboratorio di ricerca in costante fermento, sono questi gli obiettivi di questa mostra che si propone di dare la giusta collocazione e visibilità ad esponenti di una storia dell’arte pugliese, attraverso un paziente lavoro di indagine e di recupero - ha affermato la consigliera delegata ai Beni culturali, Francesca Pietroforte - Non va dimenticata l’attenzione riservata, da parte dello stesso artista, e in modo assolutamente consapevole, nei confronti del mondo degli umili e dei diseredati di cui tutto sommato anch’egli era parte integrante. Per questa ragione è stata scelto quale logo della mostra l’opera 'Il Figurinaio' che affronta il tema dello sfruttamento del lavoro minorile, conferendo al suo autore, relativamente a queste tematiche, il giusto posto che gli compete al pari dei suoi colleghi come lui impegnati a evidenziare le contraddizioni della società in un’epoca segnata da profonde trasformazioni che l’arte riesce a penetrare e a comunicare attraverso un linguaggio universale".

"Le diverse fasi che hanno accompagnato l’impegnativo lavoro di ricerca e di ricognizione delle opere di Antonio Piccinni - ha sottolineato il dirigente del Servizio Beni culturali e Ico, Francesco Lombardo - sono state caratterizzate da proficui incontri con collezionisti, anche baresi, e da rapporti instaurati con le numerose e prestigiose istituzioni culturali sparse sul territorio nazionale, a loro volta custodi, di alcuni tasselli significativi di questo straordinario percorso che per la prima volta si propone al pubblico nella sua interezza e nella sua complessità".

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