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Mostre, laboratori didattici e un'app per la visita virtuale: il Museo civico di Bari presenta il programma del 2022

Conferenza stampa questa mattina a Palazzo di Città: l'incontro è stato anche l'occasione per tracciare un bilancio delle attività realizzate nell'anno appena trascorso Conferenza stampa questa mattina a Palazzo di Città: l'incontro è stato anche l'occasione per tracciare un bilancio delle attività realizzate nell'anno appena trascorso

Sette mostre temporanee, a cominciare da quella dedicata alle 'Donne resistenti' inaugurata pochi giorni fa, laboratori tematici e percorsi di lettura per adulti e bambini, e ancora, un progetto di potenziamento del percorso di visita con l’ausilio della realtà aumentata, e una app che consentirà una vera e propria visita immersiva multimediale che, partendo dal fondo fotografico Antonelli e dalle caricature di Frate Menotti, racconterà in maniera suggestiva e accattivante l’intera storia del Museo.

Sono solo alcune delle attività  che (limitazioni Covid e situazione epidemiologica permettendo) saranno sviluppate dal Museo Civico di Bari nel corso del 2022. Il programma è stato presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo di Città, che ha rappresentato anche l'occasione per tracciare un bilancio del 2021.

“Il percorso compiuto sin dall’affidamento della gestione del Museo Civico al consorzio Idria - ha esordito l'assessora alle Culture, Ines Pierucci - è un percorso complesso e significativo che negli anni ha portato alla restituzione di un luogo antico e prestigioso, che custodisce la memoria della nostra città, alla piena fruizione pubblica. Il museo, come noto, raccoglie fondi importanti, in particolare di arte grafica e fotografica, una cospicua raccolta di armi antiche e, non tutti lo sanno, vanta la prima cinquecentina stampata nelle nostra città: grazie alla passione e alla professionalità dei curatori del museo, che colgo l’occasione per ringraziare, la sfida intrapresa è quella di adeguare la promozione dei contenuti ai linguaggi del contemporaneo e alle nuove modalità di fruizione dettate anche dall’emergenza sanitaria. Per questo, accanto al recupero e alla sistematizzazione dell’esistente, il nostro impegno riguarda in particolare il futuro programmatico che stiamo costruendo passo passo prestando attenzione alle sollecitazioni e alle proposte delle associazioni, degli studenti, degli intellettuali, degli operatori culturali e di tutti coloro che nel Museo Civico, finalmente, hanno trovato una casa e un punto di riferimento potendo contare su interlocutori sensibili e competenti. Questa è perciò l’occasione per fare un punto su quanto fatto finora e per presentare gli eventi in programma quest’anno, prescrizioni sanitarie permettendo”.

“Cerchiamo ogni giorno di svolgere al meglio il nostro lavoro - ha proseguito Francesco Carofiglio - immaginando che questo luogo non sia solo un luogo in cui si raccontano i fatti accaduti ma quello in cui riflettere, insieme, sui fatti del presente, che è la ragione per cui abbiamo voluto che il museo restasse il più possibile aperto al termine della chiusura dovuta alla pandemia. Si spiega così il numero, altissimo, di aperture straordinarie nel corso del 2021, reso possibile dal lavoro di tanti e sostenuto in primis dall’amministrazione comunale, con Ines Pierucci, e dalla ripartizione Culture, che desidero ringraziare. Oggi sento di poter dire che i risultati del partenariato speciale siglato per la valorizzazione del museo e della biblioteca sono tangibili e che, dopo un periodo di difficoltà, guardiamo finalmente a un orizzonte più sereno. Abbiamo aperto quest’anno inaugurando la mostra sulle donne resistenti in Europa, che la settimana prossima vedrà un focus sulla città di Bari, e siamo lieti di annunciare, per marzo, una delle punte di diamante del programma del 2022: la mostra fotografica di uno dei più grandi interpreti del 900, Uliano Lucas, che ci onorerà di un racconto della trasformazione di Bari negli ultimi anni, affidato ad oltre 70 scatti memorabili. Si tratta di una mostra di produzione, com’è giusto che sia per uno spazio, il Museo Civico, che ambisce a farsi laboratorio di produzione dove inventare e sperimentare cose nuove, pure in una dimensione piccola, trattandosi di un piccolo museo. A tal proposito crediamo che il completamento della procedura in corso per il trasferimento della proprietà dell’immobile dal Demanio al Comune potrebbe favorire la crescita, anche fisica, della struttura, che oggettivamente necessita di maggiori spazi espositivi. Ciò che ci preme maggiormente, ad ogni modo, è aver ampliato la platea del nostro pubblico - proponendo non solo mostre ma anche laboratori didattici, incontri, presentazioni di libri – e, così facendo, aver innescato un meccanismo di fidelizzazione fondamentale per la vita stessa del museo, che da essere il brutto anatroccolo dei musei cittadini è entrato a tutti gli effetti nel circuito dei contenitori culturali cittadini. Entro Pasqua speriamo di poter presentare un’app di realtà aumentata ideata in collaborazione con un gruppo di giovani esperti digitali con l’obiettivo di far “parlare” le opere più importanti custodite nel Museso Civico”.

“Desidero sottolineare che il Museo Civico è un luogo accogliente per vocazione, tanto che dopo il lockdown abbiamo voluto restasse aperto tutti i giorni, nonostante le difficoltà logistiche che questo ha comportato - ha sottolineato Paola Di Marzo -. Ed è un luogo aperto non solo in termini fisici ma anche ideali, perché si rivolge volutamente a tutti i target di pubblico - non solo quello dei fedelissimi ma anche un pubblico nuovo e trasversale - con un occhio di riguardo ai bambini e ai ragazzi, perché crediamo che l’aspetto educativo sia uno degli aspetti fondamentali da curare. I musei, è importante ribadirlo, non sono solo contenitori in cui vedere e osservare ma possono e devono diventare essere laboratori, luoghi di formazione e di produzione culturale. Durante l’emergenza sanitaria, nel rispetto di tutte le prescrizioni previste, abbiamo svolto una serie di laboratori rivolti ai bambini consapevoli dell’emergenza educativa in atto: lo abbiamo fatto, ad esempio, accogliendo i minori del Centro Anspi di largo Annunziata che più di altri stavano vivendo le difficoltà di quel periodo, ed è sempre pensando ai più piccoli che stiamo sviluppando una nuova esperienza educativa per valorizzare la biblioteca e il fondo librario annessi al museo. Infine, grazie ad alcuni collaboratori dedicati, abbiamo lavorato per comunicare attraverso i social quello che accade dentro il museo, utilizzando fb, instagram e twitter come “megafono delle nostre attività, agganciando in questo modo nuovo pubblico”.

Tra le altre attività previste per l'anno appena cominciato, c'è l'avvio di una catalogazione analitica dei volumi in possesso della biblioteca, propedeutica all’apertura al pubblico, mentre per la collezione permanente si provvederà all’integrazione dei vecchi registri inventariali (da 2.000 a 3.500 opere censite) e sarà avviata la catalogazione patrimoniale dell’intera collezione museale per una corretta tutela e protezione dei beni. Inoltre - è stato annunciato - è in dirittura d’arrivo, da parte del Comune, il processo di acquisizione dell’edificio storico che ospita Museo Civico e Biblioteca storica. La conclusione dell’iter amministrativo consentirà di attivare programmi a medio termine volti al restauro, all’ampliamento e alla rifunzionalizzazione del monumento.

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