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Numero Unico per le Emergenze, in Puglia servizio ancora fermo: "Data di attivazione incerta"

La partenza del Nue 112 era prevista per l'inizio del 2022, ma al momento è ancora bloccato: la vicenda è stata al centro di un'audizione nell'ultima seduta della commissione regionale  Bilancio e programmazione

Il Numero Unico per le Emergenze in Puglia è ancora fermo. Ancora incerta, al momento, la data di attivazione del Nue 112, inizialmente prevista per l'inizio del 2022. E' quanto emerso ieri nell'ambito della seduta della commissione regionale Bilancio e Sanità.

Nonostante i concorsi per la selezione degli operatori espletati a dicembre, il servizio in Puglia è ancora fermo, come confermato nel corso della sua audizione dal dirigente della Sezione Protezione Civile Nicola Lopane. Il servizio - è stato spiegato - non è stato ancora attivato, a seguito di una proroga dei tempi ritenuta necessaria al fine di adeguare gli edifici che dovranno ospitare le tre centrali uniche operative di risposta disponibili sul territorio regionale, dislocate a Modugno nella sede regionale della Protezione Civile, a Foggia all’interno dell’area aeroportuale del Gino Lisa e a Campi Salentina. Per i lavori di adeguamento strutturali e di impiantistica è stata impegnata una somma di 3,7 milioni di euro, di cui sono stati liquidati 2,8 milioni di euro. Ulteriori 800 mila euro invece sono stati necessari per dare seguito ai lavori extra di adeguamento sismico. Non sono state ancora attivate le linee, ma sono state predisposte, né il personale addetto è stato ancora assunto. Quanto ai tempi di realizzazione, è stato evidenziato che si tratta di un sistema complesso da realizzare, che va di pari passo con le centrali di secondo livello come il 118, 112, 113 e 115, la cui fase di adeguamento è oggi al 70 per cento.  

Le sorti del Numero Unico per le Emergenze in Puglia si sono anche intersecate, in passato, con le vicende giudiziarie che hanno coinvolto l'allora capo della Protezione  civile regionale, Mario Lerario, che hanno in parte contribuito ai ritardi. 

"Sino al dicembre 2021 si diceva che era tutto pronto, addossando i ritardi alla selezione del personale e invece non era vero nulla. Ad oggi, nonostante diversi impegni e proclami, non si può ancora dare una data di attivazione del servizio. Ad ogni verifica di dettaglio emergono sempre più problemi che soluzioni. Terremo alto il monitoraggio", commenta in una nota il consigliere e presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati. "Tre sedi per il numero unico e tutte con lavori progettati e avviati senza alcuna verifica di rispondenza con le linee guida ministeriali, determinando così una revisione dei progetti e finanziamenti di lavori ulteriori per circa 800mila euro. La vicenda del numero unico d’emergenza -  prosegue - è la cartina di tornasole di un metodo di lavoro della Protezione civile e dell’economato regionali, vigente sino al dicembre 2021, non adeguato al buon andamento della pubblica amministrazione e purtroppo mai verificato né corretto dagli organi di indirizzo politico. Da un po’ di mesi, infatti, emergono sistematicamente programmi non eseguiti, a discapito delle migliori condizioni di vita delle persone, in grado di suggerire gestioni amministrative non in linea con i migliori standard di efficienza e regolarità. È un dolore dirlo, ma non si può nasconderlo".

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