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Scuole chiuse, l'appello dei genitori di bimbi e ragazzi speciali: "Per loro sì alla presenza, ma saranno soli in classe: è questa l'inclusione?"

La riflessione in una lettera-denuncia sottoscritta da alcune associazioni e comitati di genitori: "Perché la scuola sia inclusiva serve chiarezza". Alla Regione la richiesta di ripristinare la possibilità che con l'alunno con bisogni educativi speciali sia presente in classe un gruppo di compagni

"Pur avendo citato espressamente, in linea con l’ultimo Dpcm, la possibilità delle attività didattiche in presenza per gli alunni Bes e disabili certificati", l'ordinanza numero 74 della Regione Puglia (quella che ieri ha disposto lo stop alle lezioni in presenza nelle province di Bari e Taranto) "non chiarisce che cosa si intenda per inclusione". A parlare, attraverso una nota, sono cinque tra comitati di genitori e associazioni dell'area di Altamura che rappresentano famiglie di studenti con disabilità e bisogni speciali.

"L’inclusione - evidenziano nella lettera-denuncia indirizzata al ministro dell'Istruzione, al presidente Emiliano e alle autorità locali - non può essere certo fatta con un computer acceso, mentre l’alunno, solo in classe, è con la sua insegnante di sostegno. Vi renderete sicuramente conto che viene così ripristinato un concetto aberrante: le classi speciali. Siamo certi - proseguono - che avrete contezza di quanto possa essere degradante per un bimbo della primaria e della secondaria di primo grado trovarsi solo, magari con una patologia che gli provoca stress emotivo o dispercezione sensoriale, (ci riferiamo ad autistici, Adhd, trisomia 21, ma anche ad alunni con difficoltà motorie o patologie rare). Apparirà, così facendo, evidente che la scuola sottolinei ancor di più le difficoltà, la diversità che diventa un macigno insostenibile dopo un anno di pandemia".

"E’ la scuola - proseguono - l’unica cosa che resta in un anno di privazioni, dove è stato difficile anche garantire le terapie adeguate per chi ne ha bisogno continuo e non a singhiozzo. Il peso delle famiglie è enorme. A noi la scuola lager non interessa. E riteniamo inoltre che potrebbe essere una macchia che resterà indelebile nella storia della Regione Puglia e siamo certi che nessuno vorrà macchiarsi di tale onta. A questo aggiungiamo che il territorio regionale ha acquisito ormai un ottimo livello di vaccinazione per gli insegnanti, almeno stando ai dati riportati dai giornali. E il vaccino avrà di certo il suo effetto nel preservare dal Covid il corpo docente".

Di qui la richiesta affinché venga applicato quanto previsto "nella nota del 29 ottobre scorso all’ufficio scolastico regionale Puglia (protocollo n. 2547), tra l’altro richiamando il piano scuola (allegato al decreto ministeriale n. 39/2020) ovvero che, in presenza, accanto agli alunni H, Dsa, Bes ci possa essere un gruppo eterogeneo di alunni, magari che, come citato dalla sua stessa nota, non superi il 25% della composizione originaria di ogni singola classe, così da garantire anche la sicurezza sanitaria". "Tra l’altro  - proseguono le associazioni - lo stesso concetto è stato chiarito del DPCM del 3 novembre del 2020 che citiamo letteralmente: <in materia di inclusione scolastica per tutti i contesti ove si svolga attività in DDI, nel richiamare il principio fondamentale della garanzia di frequenza in presenza degli alunni con disabilità, segna nettamente la necessità che tali attività in presenza realizzino un’inclusione scolastica effettiva e non solo formale volta a mantenere una relazione educativa che realizzi effettiva inclusione scolastica. I dirigenti scolastici unitamente ai docenti delle classi interessate e ai docenti di sostegno, in accordo con le famiglie, favoriranno la frequenza dell’alunno condisabilità, in coerenza con il PEI, nell’ambito del coinvolgimento anche, ove possibile, di un gruppo di allievi della classe di riferimento che potrà variare nella composizione o restare immutato, in modo che sia costantemente assicurata quella relazione fondamentale per lo sviluppo di una inclusione effettiva e proficua, negli interessi degli studenti e delle studentesse>".

"Nell’ultima ordinanza della Regione Puglia - fanno notare ancora associazioni e comitati - in realtà un riferimento all’inclusione pare esserci: viene infatti data la possibilità di mandare in presenza gli alunni figli di chi svolge lavori essenziali (nota n. 1590 DPCM ) ma essa a sua volta è stata annullata dalla nota n. 5 del 7 marzo scorso dal gabinetto del Ministro dell’Istruzione. Ed è per questo che chiediamo inclusione e chiarezza, solo così i dirigenti scolastici potranno essere messi nelle possibilità di garantire a tutti il diritto allo studio".

"Perché la scuola sia inclusiva - concludono - serve chiarezza. Serve coscienza. Serve che, anche nella pandemia, sia una priorità e un diritto fondamentale della nostra Costituzione che ci vuole pari nei diritti e sopratutto inclusi, perché la comunità educante non è fatta solo da insegnanti e genitori, ma anche da chi ci governa".

(La nota è sottoscritta dai rappresentanti del Comitato Genitori Speciali Altamura, Anffas Altamura, Autism Friendly Altamura, Associazione "Francesco Pio" Sindrome di Prader Willi Puglia, Comitato per il Diritto alla Salute e all’Istruzione Altamura)

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