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Ospedale Covid in Fiera, confronto Decaro - Emiliano sulla proroga. Il sindaco: "Non si vada oltre il 31 dicembre"

In uno scambio di lettere il primo cittadino di Bari e il governatore hanno argomentato sull'opportunità di proseguire con l'operatività della struttura per far fronte alla pandemia, ma sottolineando l'esigenza di restituire gli spazi alla campionaria, atteso l'ok da Roma

Proroga fino al 31 dicembre. L’ultima. Poi un piano per il ripristino delle aree e il loro ritorno nella disponibilità della Fiera del Levante. Il sindaco di Bari Antonio Decaro scrive al presidente della Regione Michele Emiliano in merito all’ospedale delle Maxi emergenze  alla Fiera e dà il suo nullaosta, in quanto sindaco e presidente della Città metropolitana, affinché la struttura ospedaliera temporanea, inaugurata un anno fa tra polemiche ed esigenze di allargare il numero di posti letto Covid in Puglia, possa continuare la sua attività oltre il 31 marzo, termine ultimo dello stato di emergenza proclamato dal governo due anni fa. “Lo scrivente – si legge nella lettera formale di Decaro – non rileva elementi ostativi a mantenere l’attuale operatività della struttura sino alla cessazione delle esigenze sanitarie da lei rappresentate e comunque non oltre il termine fissato dal decreto legge 24/2022”. In sostanza è un “sì “alla proroga e un “no” a eventuali ulteriori varianti per l’utilizzazione della struttura sanitaria concepita per moduli che garantiscono 145 posti di terapia intensiva, costata 25 milioni di euro e finita sotto inchiesta da parte della procura di Bari.

Allo stesso tempo, Decaro, invita a formulare provvedimenti formali per validare la prosecuzione formale delle attività della struttura “per limitare allo stretto indispensabile ogni ipotesi di occupazione senza titolo delle aree in oggetto, con le conseguenze che ne discenderebbero”. L’iniziativa formale del sindaco nasce anche come risposta a una nota della mattinata di giovedì 31 inviatagli da Emiliano, con le motivazioni legate al numero dei ricoveri Covid e alle esigenze di far fronte alla situazione sanitaria. La possibilità di proroga concessa dal decreto legge però non è sufficiente a formalizzare lo stato di proroga. Servono altri passaggi formali, a partire da quello dell’ex ormai struttura straordinaria per l’emergenza (lo sarà dall’1 aprile) e dello stesso Emiliano, che spiega così i passaggi attesi ora.

“La fine giuridica della dichiarazione dello stato di emergenza per il Covid 19 – spiega in una nota il governatore - non vuol dire affatto che la pandemia sia esaurita, anzi, tutt’altro: assistiamo ad un innalzamento del numero dei contagi e probabilmente ciò si ripeterà sistematicamente nel tempo.  Voglio rassicurare, però, tutti i pugliesi del fatto che il dispositivo anti Covid è intatto e il decreto legge del Governo salvaguarda tutte le strutture vaccinali e ospedaliere che hanno fronteggiato brillantemente il Covid, facendo della Puglia una delle prime regioni italiane nella capacità di risposta a questo terribile contagio. Ovviamente, sono in corso tutte quelle attività amministrative, puramente burocratiche che, sulla base del decreto legge, provvederanno a cambiare i titoli di occupazione delle strutture che non sono proprietà della Regione e, soprattutto, col nuovo direttore nominato dell’Unità istituita per gestire questa fase transitoria, il generale Tommaso Petroni, a cui auguro buon lavoro, di attuare il dispositivo concordato con il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che ci ha chiesto di non mollare assolutamente sul contrasto al Covid e di continuare sia con le vaccinazioni, che con le prestazioni ospedaliere rese necessarie da questa pandemia”.

Il governatore considera la struttura ancora necessaria per far fronte alla pressione sugli ospedali. “Aggiungo che il reparto Covid del Policlinico decentrato in Fiera – spiega - ha consentito proprio al Policlinico nelle ultime ondate di contagio, di mantenere intatta la sua attività e quindi di non convertire quei reparti che sono destinati a tutt’altro, essendo l’ospedale più rilevante di tutta la regione, e di continuare a curare il Covid in un luogo diverso senza alcuna interruzione della propria attività ordinaria. Intendo, poi ringraziare il generale Figliuolo per la generosità, la competenza e l’impegno prestato nel contrasto alla diffusione della pandemia e nell'avanzamento della campagna vaccinale. Il nostro grazie va anche e soprattutto al lavoro instancabile di tutti gli operatori sanitari e della protezione civile e a tutti i pugliesi che in ogni ambito professionale e sociale hanno contribuito a fare la propria parte e – conclude - continuano a farlo sempre con grande senso di responsabilità e partecipazione”.

Nella sua lettera però Decaro ci tiene a sottolineare e ricordare anche come gli spazi siano necessari all’attività fieristica e che entro il 31 dicembre debba essere messo a punto un piano di rilascio degli stessi spazi. “Sarà pertanto indispensabile definire un piano di rilascio dei suddetti spazi per il ripristino delle attività di istituto del sistema fieristico, in conformità alla destinazione di quelle aree, da attuare entro e non oltre i termini indicati nella sua nota. Tale piano, insieme alle condizioni economiche individuate per la prosecuzione dell’uso delle aree, dovrà essere oggetto di espressa intesa sia con l’ente Fiera del Levante sia con la società concessionaria degli spazi. Tutto ciò, al fine di non pregiudicare la presenza sul territorio di una realtà fondamentale per promuovere l’economia regionale, che da oltre 90 anni rappresenta un simbolo identitario del nostro territorio e per la quale, a partire dal 2014, i soci fondatori e la Regione hanno investito consistenti risorse finanziarie per supportare il programma di risanamento finanziario e riequilibrio economico”.

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