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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Al posto delle auto uno spazio per il gioco e il relax, in corso Mazzini a Bari l'iniziativa di Greenpeace

Nell'area temporaneamente "liberata" dalle auto, la protesta creativa del 'Parkingday', promosso dall'associazione in contemporanea con altre città italiane, per chiedere più investimenti in aree pedonali e verdi, infrastrutture ciclistiche e trasporto pubblico

Lo spazio temporaneamente liberato dalle auto diventa un'area 'verde' per il gioco, il relax, la creatività. Succede in corso Mazzini: a promuovere l'iniziativa sono stati questa mattina i volontari di Greenpeace, che hanno portato a Bari, in contemporanea con altre città italiane, la protesta creativa del “ParkingDay”, convertendo temporaneamente un’area parcheggio in uno spazio destinato alla socialità, "con l’obiettivo di sottrarlo alle auto e restituirlo simbolicamente alle persone".

Così, nello spazio 'strappato' alle auto, l’associazione ha allestito due tavoli per poter giocare a carte o giochi di gruppo, ma anche per poter dare sfogo alla propria creatività, con disegni e ritratti. Inoltre c’erano dei libri ed un’amaca per poter leggere in pieno relax, magari ascoltando della buona musica in sottofondo al posto del solito rumore del traffico.

Le volontarie e i volontari di Greenpeace hanno realizzato l’iniziativa contemporaneamente in diverse città italiane da Nord a Sud, in molte delle quali si terranno il prossimo 3 e 4 ottobre le elezioni amministrative. L’obiettivo è quello di attirare l’attenzione degli attuali amministratori sui problemi legati all’onnipresenza delle auto in città. Greenpeace chiede alle amministrazioni delle città italiane di garantire spazi urbani più sani e vivibili e un sistema di mobilità equo e sostenibile, pensato per le persone e non per le auto. A Bari il gruppo locale di Greenpeace ha più volte denunciato la carenza di piste ciclabili integrate tra loro e con il servizio di trasporto pubblico.

«Per troppo tempo l'automobile ha plasmato il volto delle nostre città, il paesaggio e anche la vita delle persone», spiega Federico Spadini, della campagna trasporti di Greenpeace Italia. «I cittadini sono stati resi dipendenti dal trasporto motorizzato privato attraverso una cattiva pianificazione urbana, la mancanza di accesso ad alternative pubbliche e la massiccia promozione da parte dell'industria automobilistica. I tempi sono ora maturi per un ripensamento dello spazio in città, e le amministrazioni hanno l’opportunità, e anche il dovere, di trasformare i sistemi di mobilità urbana a favore del benessere delle persone e del Pianeta».

Con più di 65 auto ogni 100 abitanti, il nostro Paese ha uno dei tassi di motorizzazione più alti in Europa, con il settore dei trasporti responsabile di un quarto delle emissioni di gas serra a livello nazionale. Oltre all’impatto sul clima, sull’inquinamento atmosferico e sulla nostra salute, l’onnipresenza delle auto in città genera congestione, traffico, incidenti e riduce lo spazio che potrebbe essere destinato ad altri utilizzi, come parchi e aree verdi, che hanno invece benefici tangibili sul benessere e la salute delle persone. Per questo, Greenpeace chiede alle amministrazioni delle città italiane di investire da subito in aree pedonali e infrastrutture ciclistiche, trasporto pubblico capillare, servizi pubblici di mobilità condivisa ed elettrica e aree verdi e senz’auto.

(foto Mario Nuzzi)

 
 

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